Intervistato dall’edizione di oggi del Corriere della Sera, Fabio Capello ha proferito del ruolo del numero 10 nel mondo del pallone italiano: “Purtroppo non ce ne sono. Pure in Italia non ce ne sono. L’unico che mi pare abbia qualità da fantasista e da regista è Kevin De Bruyne del City. Allorchè arriva vicino all’area di rigore mostra capacità realizzativa e allorchè è dietro vede bene il gioco. Lui mi pare il più completo. Pure se Guardiola recentemente lo ha spostato oltre. Lobotka, che forse è uno dei pochi centrali che giocano in Italia, è uno che cuce. Lui tuttavia fa dei merletti, cose piccole. È bravo, sa posizionarsi, sa far girare la squadra, ma il suo spazio è piccolo. Le doti le ha, dovrebbe applicarsi a ricami più importanti, avere più ambizione, passare dal merletto alla tovaglia».
Il più forte 10 che ho allenato? Albertini lo scelsi e lui era molto bravo a dare ordine ma non so dire se fosse un numero dieci come era Suarez. Uno che ha queste caratteristiche nella giornata odierna è certamente Modric, lui è sempre ove deve stare, ha un senso della posizione e una intelligenza calcistica rare. È un giocatore da “un tocco in meno”. Ci sono giocatori di centrocampo pur bravi che indugiano in quel tocco in più che consente agli avversari di chiudere gli spazi. Viceversa quelli che vedono tutto il campo e prevedono le dinamiche del gioco ancor prima di ricevere il pallone, possono permettersi il ‘tocco in meno’ che mette in imbarazzo l’avversario. Sono doti naturali, talento puro”.
Image:Getty
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