Una volta il Maradona (allorchè tuttavia si chiamava San Paolo) era il suo tempio: il Napoli incantava, faceva il calcio più bello d’Italia, fra i migliori d’Europa. Adesso del Maradona è diventato bestia nera: Maurizio Sarri vince tuttavia a Napoli, la città dov’è nato e che è tornata ad essere casa sua per tre anni. La Lazio s’impone 2-1 con una prova di grande sacrificio, esattamente come il 1° marzo, nell’ultimo campionato, allorchè gli azzurri erano guidati ma da Spalletti. Sarri fa le scarpe pure a Garcia, ringrazia Luis Alberto e Kamada, quest’ultimo al primo gol in Italia. Non basta il gol di Zielinski al Napoli, che dopo due vittorie su due cade per la prima volta in stagione. Primo successo viceversa per la Lazio, che fa tuttavia festa al Maradona.
Approccio migliore del Napoli
In avvio si lascia preferire il Napoli. Come preannunciato da Garcia in conferenza stampa, la Lazio è più attendista, pur rimanendo fedele al suo DNA di palleggio e costruzione dal basso. Ma è la formazione azzurra a fare la sfida, limitando i capitolini nelle ripartenze. Kvaratskhelia, Zielinski, Osimhen: sono come minimo tre i brividi per Provedel nel primo quarto di partita, ma il portiere se la cava sempre bene. E in conclusione a passare in vantaggio è la Lazio.
Tutto in tre minuti
Mentre il Napoli fa la sfida, dal niente Luis Alberto porta avanti i suoi. Con una magia, di tacco, su cross basso. Ma è un vantaggio che dura poco, pochissimo. Appena tre minuti. Perché dall’altro lato è un’altra mezzala a decidere il destino, Zielinski, con un tiro da fuori che s’insacca all’angolino dietro Provedel. Il copione rimane lo stesso fino in conclusione, ma non succede parecchio altro: uno slalom di Felipe Anderson, un tiro subito di Olivera alto e poco altro. All’intervallo è 1-1.
Esce tuttavia la Lazio
Nel secondo tempo, come nella prima frazione di gare, pare fare meglio il Napoli dapprima, con un gran tiro da fuori di Zielinski su cui si supera Provedel. Ma è un’altra volta la Lazio a passare, riportandosi avanti con la prima rete in Serie A di Daichi Kamada. Invenzione di Luis Alberto, il giapponese ne beneficia e incrocia un mancino che non dà scampo a Meret. Un gol che manda in bambola il Napoli, che da questo momento fa fatica a riorganizzarsi e a rendersi pericoloso.
Image:Getty
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