Mattia Zaccagni nella serata di domani può scendere sul terreno di gioco per la seconda volta con la casacca della Nazionale. Fuori causa per infortunio Chiesa, è lui il primo indiziato per una maglia da titolare sulla fascia mancina in un tridente che sarà composto pure da Ciro Immobile, nuovo Capitano degli Azzurri, e Matteo Politano.
Zaccagni fece il suo debutto con l’Italia nel marzo 2022, dopo la disfatta di Palermo. All’indomani del ko contro la Nord Macedonia viaggiò con la squadra in Turchia per l’inutile vittoria contro i padroni di casa entrando al 46esimo invece di Nicolò Zaniolo.
Un esordio che non ebbe seguito perché a giugno il famoso episodio che ha incrinato il rapporto con l’ex ct Roberto Mancini: all’indomani della convocazione, lui e il compagno Lazzari si presentarono dal Mancio lamentando un fastidio muscolare. Dopo le consuete visite dal medico, che evidenziarono la possibilità di tornare sul terreno di gioco a breve, i due scelsero tuttavia di non continuare. “Sono stati una sorpresa pure per me. Stavano bene. Ma ci hanno detto che non erano in grado di giocare e li abbiamo mandati a casa”, disse Mancini in quella opportunità.
Da quell’istante in in seguito non ha più visto il campo. Non fu convocato per le partite di settembre e nemmeno per quelle di marzo, nonostante il miglior campionato della sua carriera. Musica che non è cambiata a giugno, alla fine di una stagione con la Lazio culminata col secondo posto in Serie A e dieci posto all’attivo: l’eccellente campionato biancoceleste non bastò per far cambiare idea al Mancio che decise di non portarlo con sé nemmeno per le finals di Nations League.
Per Zaccagni, insomma, l’avventura in Nazionale sembrava in maniera definitiva compromessa. Sembrava, appunto. Perché ad agosto ecco il cambio di commissario tecnico che non ti aspetti e l’arrivo di Spalletti che alle sue prime convocazioni l’ha subito inserito nella lista dei 29.
Image:Getty
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