“Vent’anni fa da giocatore adolescente speravo di giocare in azzurro, ma diventare capitano della Nazionale era proprio un sogno fantastico. Adesso si è realizzato cerco di tenermi stretto questo posto”. Ciro Immobile non ha usato mezzi termini e ha spiegato tutta la sua emozione in ottica dell’incontro di questa sera contro la Macedonia. Per presenze in azzurro è capitano ma lo spogliatoio, insieme al nuovo commissario tecnico Luciano Spalletti, ha preso la decisione altrettanto di confermare la regola dei ‘caps’ e di eleggerlo guida del nuovo corso dell’Italia. Si parte stasera, dalla terza partita del girone dopo il ko contro l’Inghilterra e il successo contro Malta: l’obbligo sarà vincere, sia contro i macedoni che contro l’Ucraina per uno dei due posti decisivi per classificarsi a Euro 2024.
Immobile in azzurro
56 presenze e 16 gol, era sul terreno di gioco negli ultimi due tracolli: Svezia e Macedonia, ovvero le mancate qualificazioni Mondiali per gli azzurri. “Una macchia sulla nostra carriera”, ha sempre definito Immobile quella gara contro gli svedesi. Contro i macedoni, ove l’errore finale fu ma di Berardi, era capitano. Adesso ci riprova, a Skopje, per guidare il nuovo ciclo di Luciano Spalletti. L’affermazione dell’Europeo, non da protagonista, uno score non all’altezza del suo valore e di quanto palesato con la Lazio. La speranza è che l’arrivo del nuovo ct possa far iniziare una nuova vita azzurra per Ciro Immobile, pure a 33 anni. Ne ha le potenzialità, i numeri e, in maggior misura, l’appoggio di gruppo e spogliatoio che lo hanno eletto capitano. Non si finisce mai di sognare.
Image:Getty
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