Nella serata di ieri è scesa sul terreno di gioco per la prima volta l’Italia del neo commissario tecnico Luciano Spalletti, pareggiando 1-1 con la Macedonia del Nord nella partita valida per le qualificazioni a Euro2024. La particolarità che interessa il mondo rossonero è che, fra campo, panchina e tribuna, non era presente alcun giocatore del Milan, compresi gli ex rossoneri Gigio Donnarumma e Sandro Tonali, entrambi titolari.
Chi sarebbe libero
Non è un poichè sorprende: libero di Stefano Pioli ci sono pochissimi italiani in rosa (Sportiello, Mirante, Calabria, Florenzi, Pobega), di cui convocabili solo Calabria (che, dopo la separazione di Mancini, potrebbe pure rientrare nel giro della Nazionale) e al massimo Pobega, che, ad ogni modo, avrebbe tanta concorrenza nel ruolo in azzurro; dei restanti Sportiello e Mirante sono portieri di riserva, mentre Florenzi ha ora mai finito i suoi anni a difesa del Tricolore.
Perché non è un problema
In concreto, questa situazione molto particolare (sono rarissime le rose della Nazionale Italiana in cui non fosse presente alcun giocatore del Milan) non è colpa di nessuno, se non della situazione generale del mondo del pallone italiano. Non è colpa di Spalletti se di convocabile c’è il solo Calabria, non è colpa del Milan se il mercato non contente ai rossoneri di comprare giocatori italiani, sia per il valore di molti di questi che – e sono parametri che molte volte vanno a braccetto – per i costi altissimi con cui i club del Belpaese valutano i prodotti nostrani. Chi, fra i giocatori italiani, avrebbe potuto comprare il Milan nell’ultima sessione di mercato per rimpinguare il parco italiani della squadra? Frattesi, a oltre 30 milioni? Il punto interrogativo Scamacca per 30 milioni? Dopo, fra l’altro, stop. Chi è giunto in estate a Casa Milan, per meno soldi, pare già avere – purtroppo, da italiani – un valore tecnico più alto dei nostri azzurri.
Image:Getty
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