“Con lui sto vivendo un momento no. Io sono un imprenditore, ho il dovere di interessarmi alla mia impresa. L’allenatore e il DS sono al tuo servizio”. A rompere il silenzio sul momento di Rudi Garcia, e non solo, è direttamente il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel suo intervento alla tavola rotonda organizzata da Inpiù all’università Luiss di Roma e moderata dal direttore de La Repubblica Maurizio Molinari.
L’allenatore francese dunque rimane in dubbio: “Prenderò le decisioni più opportune allorchè sarà il momento di prenderle – le parole riportate dall’edizione on line di Repubblica -. La piazza non può essere condizionante. Devi fare sempre una pausa riflessiva. Ogni decisione affrettata è sbagliata. Bisogna mitigare questa esigenza di avere tutto e subito, nella vita è inamissibile. Testa bassa, pedalare e lavorare. La vita è vita. Panta Rei, tutto scorre, si vedrà. Allorchè prendi un allenatore che non conosce più il mondo del pallone italiano, forse fa fatica. Sarebbe accaduto a ogni altro. È inutile dare la colpa a nuovi interlocutori. Il calcio non è come un palazzo in costruzione, che se è ben costruito sei sicuro che non crolla. Nel calcio ci sono incidenti, malattie, espulsioni. Non è scritto da nessuna parte che ci siano delle soluzioni matematiche finalizzato alla vittoria nello scudetto. Io penso che pure questa stagione fino in conclusione ce la giocheremo. L’unica responsabilità che ho oltre ad aver scelto l’allenatore è che non ho avuto la possibilità di stargli tutti i giorni vicino a Castel Volturno”.
Garcia non era ad ogni modo la prima scelta. Lo ha dichiarato lo stesso patron del Napoli: “Ho interrogato Thiago Motta, ma non ha ritenuto il rischio di dover prendere il posto di un allenatore che ha aveva fatto ciò che ha fatto. Ho chiamato Luis Enrique e meno male che è andato in Francia, guardate che risultati sta facendo. Lui non mi aveva nemmeno convinto negli excursus dialettici che abbiamo avuto per tre giorni. Ne ho chiamati parecchi”.
Sulla Supercoppa Italiana in programma a fine gennaio in Arabia Saudita: “I Paesi arabi devono regolarizzarsi nel rispetto delle donne e del lavoro. Allorchè uno parla di sport, che dovrebbe conciliare benessere e salute, se questo non avviene mi devo preoccupare. Avete visto ciò che sta succedendo in Israele? Potreste immaginare che ci sia un blocco aereo su quei territori? Ragazzi, vi siete resi conto che con quattro aerei portiamo la bellezza di 120 calciatori che valgono ciò che valgono? Ma siete deficienti. Tutto questo per guadagnare pochi milioni in più? Facciamola all’Olimpico, perché dobbiamo andarci a importunare là? Non è che voglio boicottare: ho solo detto ‘ragionate’”, le parole riportate da Repubblica.it
Image:Getty
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