Nella giornata odierna si è ritirato Eden Hazard. Uno dei giocatori belgi più forti di tutti i tempi, uno dei pochi eletti a entrare nel club dei 100, il penultimo del Real Madrid superato solo da Jude Bellingham, ma il più costoso con 115 milioni di euro. Una montagna di soldi per chi ha preso parte all’incontro solamente 76 gare in quattro anni con i Blancos, ma questa è un’altra storia. Perché la verità è che il Belgio ha vissuto una generazione d’oro con un hype straordinario, costantemente fra i favoriti dal Mondiale del 2014 in Brasile fino all’Europeo del 2021. Un po’ meno in Qatar, tuttavia una buona squadra ma certamente meno debordante come l’apogeo in Russia 2018.
In Brasile il Belgio era indicato come la possibile sorpresa. Hazard aveva 23 anni come De Bruyne, Lukaku 21. A centrocampo Fellaini e Witsel, dietro Kompany e van Buyten con Alderweireld e Vertonghen. Dopo Mertens e Januzaj, in porta Courtois. Una formazione giovane, che era arrivata ai quarti di finale contro l’Argentina di sua maestà Leo Messi, perdendo per piede di Higuain, 1-0. Sembrava tuttavia il viatico corretto per l’Europeo del 2016: esordio a Lione contro l’Italia, 0-2 per gli azzurri. Sembrava un incidente di percorso, viceversa c’è stata l’eliminazione con il Galles, quasi incredibile per i bookmakers. Viceversa all’Europeo del 2021, edizione Covid, ci ha fatto un pensiero tuttavia l’Italia a far fuori il Belgio, ma lì Hazard era già in parabola ampiamente discendente.
Il grande rimpianto è dunque Russia 2018. La squadra è con tutta probabilità la più forte di tutti i tempi. Cortouis; Chadli, Alderweireld, Kompany, Vertonghen; Witsel, Dembele; De Bruyne, Fellaini, Hazard; Lukaku. Entrano Ferreira Carrasco, Mertens, Batshuayi. Tutti calciatori nati fra la fine degli anni 80, Kompany distintamente, e l’inizio dei novanta. Hazard ne è il simbolo, il trascinatore. Con la Francia è quasi un dominio di possesso palla, 64%, ma la gara è equilibrata. Dopo lunghi sforzi Umtiti inzucca e lancia i Blues verso il proprio secondo Mondiale. La generazione d’oro è oramai sulla via del tramonto e Hazard ne è il testimone.
Image:Getty
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