Simon Kjaer, nell’intervista al sito a lui dedicato simonkjaergifs.com, ha disquisito parlato della sua esperienza in rossonero senza dimenticare di guardare pure avanti: “Io penso solo a restare al Milan. E devo ammettere che, avendo vissuto all’estero per in questo modo parecchi anni e avendo giocato più di 600 gare nel calcio internazionale, sarebbe molto difficile per me vedermi ritornare a giocare in un club danese. Ma il vero cliché è che “nel calcio tutto può succedere”.
Su una possibile carriera da allenatore: “Attualmente direi di no. Ora come ora sono concentrato solo a giocare. Ma… Io amo il calcio, perciò chi sa cosa può accadere? Dovrei lasciare una porta aperta, in questo caso. Mai dire mai nel calcio”.
Il match migliore in rossonero: “Questa è una domanda difficile. Perché allorchè giochi per un club di alto livello come il Milan, e con la mia mentalità, ogni partita è speciale. Ma se proprio mi costringi a scegliere, allora forse i quarti di finale di Champions contro il Napoli, che stava avendo una stagione meravigliosa in Serie A simultaneamente. Allorchè li abbiamo battuti e ci siamo qualificati fra le ultime quattro d’Europa, stavamo dimostrando al mondo che eravamo tornati proprio ove un club come il Milan deve stare, fra i migliori. Allorchè sono giunto la posizione era circa a metà classifica e avevo un solo obiettivo: con ogni fibra del mio corpo desideravo aiutare la squadra a tornare al top della Serie A e al top in Europa. Perciò è stato emozionante essere lì, come pure lo scudetto”.
A breve campione di presenze con la Danimarca: “Sono due grandi cose per me, difficili da equiparare. Ma se devo scegliere, devo dire che il traguardo più grande è sicuramente il primato di gare in nazionale come giocatore danese. Mi ci sono voluti 14 anni per raggiungerlo dunque è qualche cosa di davvero speciale. Ho giocato più della metà di queste gare internazionali come capitano e questa è un’altra cosa che mi rende orgoglioso. Mi piace prendermi le responsabilità e per il gruppo è sicuramente la cosa più importante nel calcio. Chiaramente sono molto soddisfatto delle mie 100 presenze in rossonero ma devo ammettere che il primato di Maldini, con più di 900 presenze, è davvero molto lontano”.
Image:Getty
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