Roberto Baggio è uno dei grandi personaggi presenti al Festival dello Sport di Trento. Ecco una sintesi di quanto detto dal palco, raccolte dagli inviati di TMW: “Io ho sempre giocato con una passione infinita e cercato di seguire ciò che avevo appreso dagli allenamenti. Se non mi fossi allenato duramente non avrei realizzato niente di ciò che ho fatto. La passione ti porta a superare qualunque muro apparentemente invalicabile e eccedere i limiti. Ho sempre desiderato far divertire la gente, è stato il mio scopo principale. Il calcio è stata la mia vita e ripetendo certe giocate dopo magari vengono naturali ma la cosa vitale è stato il lavoro normale e la determinazione. Niente avviene incidentalmente: dietro tutti i grandi artisti c’è sempre il lavoro. Chi racconta altro non dice la verità”.
“La Fiorentina sta giocando un gran calcio e Italiano è un bravissimo allenatore. Complimenti a loro. Nella passata annata il Napoli giocava un calcio stupendo, lo scudetto è stato giusto. Mi auguro che Luciano Spalletti possa ripetersi pure alla guida dell’Italia. A livello di campioni il mondo del pallone italiano sta tornando, ma tutto sommato non siamo mai andati via pure se a livello di nazionale non siamo riusciti a qualificarci ai Mondiali. Penso ma che chi vince l’Europeo debba andare di diritto, il regolamento dovrebbe essere rivisto. Fuori dal campo la mia è una vita molto semplice, il calcio lo seguo su Youtube con gli highlights. Un giocatore che ora mi piace tantissimo è Lautaro Martinez. Lo vedevo già al Racing, allorchè aveva 18 anni. All’epoca non fu convocato e ricordo che lui disse che ad ogni modo c’era tempo per andarci. E’ il simbolo dell’Inter oltre che un giocatore totale, straordinario”.
“In Italia come cultura purtroppo siamo tuttavia legati ai risultati e non guardiamo il valore che c’è dietro ad una formazione che magari sta crescendo. Pioli e Inzaghi con Milan e Inter stanno facendo benissimo, in generale il nostro campionato è complicato e parecchi top per tale motivo motivo non vogliono venirci. Il VAR è corretto, mi piace perché è importante pure per dare credibilità al calcio. In America lo fanno da una vita in tutti gli sport. Pep Guardiola era già allenatore allorchè giocavamo insieme a Brescia. Non è un fenomeno, in maggior misura. Ha rivoluzionato tante cose, merito infinito per lui. Ad nella giornata odierna non c’è chi può arrivare al suo livello. Ove va le sue squadre giocano bene al calcio, chiaramente i calciatori contano ma lui è straordinario”.
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Image:Getty
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