Il calcio ti ha restituito tutto ciò che gli hai dato? E’ una delle domande poste a Walter Mazzarri durante la lunga intervista ha rilasciato al ‘Corriere dello Sport’. Questa la sua risposta: “Un po’ di meno, un po’ di meno, ma la colpa è mia, non di altri: allorchè stai in un mondo come il nostro non devi pensare solo a fare l’allenatore, non basta far rendere i calciatori per in seguito trascurare i rapporti. A 62 anni mi rendo conto che hanno ragione quelli che, magari non conoscendomi, mi considerano antipatico. Ecco, credo di aver pagato un po’ troppo i miei atteggiamenti, la mia ritrosia. Come si dice ora? Scarsa empatia”.
Mazzarri s’è in seguito soffermato pure sulle sue stagioni all’Inter: “Con l’esperienza che ho nella giornata odierna non avrei con tutta probabilità accettato, pure se l’Inter è un posto prestigioso. Allorchè alleni un club di quell’importanza devi poter disporre di una formazione potenzialmente da primi tre posti, in caso contrario preparati a essere protestato contro ogni tre giorni. Un grande equivoco, quell’esperienza. Pure se in seguito, rispetto a chi è giunto dopo e a chi mi aveva preceduto, ho fatto meglio. Io quinto, loro ottavi. Ogni tanto sento allenatori di squadre importanti che accampano molte più scuse di quelle che accampavo io. Allorchè perdi non puoi dire ‘la squadra non è all’altezza del club, del suo blasone’. Se pensi al Napoli, ove ho fatto la storia e si perdeva poco, la quota degli alibi era praticamente azzerata. Certe etichette te le appiccicano addosso allorchè sei obbligato a mentire, a difendere il gruppo”.
Image:Getty
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