“Sono soddisfatto per Pippo, dopo l’esperienza dello scorso campionato si meritava una realtà di Serie A. Spero possa fare bene. Mentre Andrea non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, ma credo sia legato pure a una problematica ambientale. La Samp è che arriva da un periodo un po’ difficile a livello societario e forse c’è tuttavia un alone da grande punto interrogativo attorno al club. Tutto questo non aiuta, tuttavia Andrea ha spalle larghe e intelligenza per far uscire la squadra dalle difficoltà”. In questo modo Marco Amelia, ex portiere campione del mondo 2006, attuale allenatore dell’Under 18 del Frosinone, ospite di Palla al Centro su Rai Radio 1 Sport, sui suoi colleghi allenatori-campioni del mondo 2006 impegnati in Coppa Italia, da Inzaghi a Pirlo, fino a Gilardino e Nesta: “Pippo ha una grande opportunità perché la Salernitana è una società forte e ha dei buoni calciatori in rosa. Ha iniziato male la stagione ma sono convinto che Pippo sia l’uomo corretto per risalire la classifica e far ritrovare l’entusiasmo. Paulo Sousa? La situazione si è incrinata durante la bella stagione, con le chiacchiere di mercato col Napoli. I risultati dopo hanno fatto la loro parte”.
La carriera da allenatori dei campioni del mondo 2006: “Non c’è una regola per cui se sei campione del mondo o ex giocatore sei necessariamente un bravo allenatore. Bisogna formarsi, fare i propri percorsi, convivere con le complicazioni, avere pure il tempo di sbagliare. Negli ultimi anni fare il tecnico è diventato molto più complicato e per noi campioni del mondo è tuttavia più complicato perché ci si aspetta tantissimo. Dal canto mio, ho scelto di iniziare con un po’ di gavetta, dalla Serie D alla Serie C fino a questo punto al settore giovanile, perché so che queste stagioni mi insegneranno tanto. Spero dopo un giorno di salire di categoria ed essere pronto per mostrare il mio valore”.
Ai tempi, chi sembrava già allenatore sul terreno di gioco? “Sul terreno di gioco Pirlo sapeva già dare delle direttive che aiutavano i compagni e faceva già pensare che potesse fare il tecnico. Gli altri sono state delle sorprese. Non penso che, chi nella giornata odierna fa il tecnico, pensasse di diventarlo nell’ultimo giorno di carriera da giocatore”.
Image:Getty
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