L’ex metodista brasiliano Amantino Mancini, ex Inter e Roma fra le altre, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Serie A con RDS: “La settimana del derby è sempre impegnativa, mi scrivono e chiamano tutti. È un piacere sapere di essere rimasto nella storia non di un derby comune, ma del derby di Roma. Molte volte faccio vedere a mio figlio il video del gol. Serve fortuna pure per i gesti tecnici meravigliosi. È stato il mio primo gol in Serie A, in quello stadio, sotto la curva Sud, il ricordo migliore che custodisco. L’atmosfera in un derby a Roma è qualche cosa di spettacolare. Appena atterrato a Fiumicino i tifosi iniziarono a parlarmi subito del derby, nonostante mancassero diversi mesi; è incredibile come i tifosi vivano tutto l’anno questa partita, non è mai una partita comune”.
Come ricorda il suo trascorso romano?
“A Roma si sta bene, la gente somiglia ai brasiliani, persone calorose e disponibili. La cucina italiana è la migliore, supera di gran lunga pure la cucina brasiliana”.
Tuttavia si parla del suo doppio passo con il Lione.
“È il primo movimento che un bambino cerca di simulare allorchè si trova un pallone fra i piedi. Ad nella giornata odierna si tende a farlo meno perché si tende a ricercare meno l’uno contro uno e a creare superiorità numerica. Quel doppio passo, in quell’azione io non ho pensato altro se non che a puntare l’uomo, saltarlo e ad dirigersi la porta. È stata una giocata bella”.
Di Spalletti che ricorda?
“Ho avuto un ottimo rapporto con lui, è molto bravo e l’affermazione dello scudetto del campionato scorso con il Napoli ne è la prova. Spero riesca a dimostrare quanto è bravo pure con la nazionale; mi auguro che la nazionale riesca a ripartire e a fare bene e a conquistare qualcosa di interessate.
Image:Getty
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