Arrivata nella giornata odierna l’ufficialità del cambio di allenatore sulla panchina del Napoli: via Rudi Garcia dopo un avvio non all’altezza delle pesanti aspettative, dentro Walter Mazzarri per un nostalgico ritorno e richiamo al passato, alla squadra che ha fatto reinnamorare il contesto grazie alle giocate dei vari Hamsik, Lavezzi e Cavani.
In una recente intervista al Corriere dello Sport, l’allenatore di San Vincenzo fra l’altro sembrava aver (involontariamente…?) già strizzato un occhio in direzione del suo ex patron De Laurentiis. Rispondendo alla domanda su quale sia “il calcio più vicino al suo ideale”, diceva effettivamente Mazzarri: “Il Napoli di Spalletti, beh, quello piace a tutti, io il 4-3-3 non ho mai potuto farlo perché non avevo i calciatori adatti. L’anno scorso il Napoli ha trovato un’alchimia incredibile. Ha fatto un calcio bello, bellissimo”.
Un biglietto da visita forse più convincente rispetto a quello del concorrente “sconfitto” che viceversa, l’ultima volta che è stato chiamato a parlare di Napoli o qualche cosa ad esso riferito, aveva tolto Osimhen dal primo posto dei centravanti della Serie A. Tudor, da allenatore dell’Hellas, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse il nigeriano il miglior bomber in Italia, spiegava in questo modo: “No, no. È un giocatore forte, ma per me è più forte Vlahovic. Lui è uno fra i più forti”.
Era l’aprile del 2022, certo, non ieri o nella giornata odierna, ma forse pure l’abito fa il monaco, se a giudicare c’è De Laurentiis. E assieme al ricordo, Mazzarri ha saputo lasciare parole più fertili per tornare a Napoli. Oltre ad essersi “accontentato” di un accordo quasi scaduto a breve termine, aspetto sul quale Tudor non dava l’idea di potersi smuovere troppo.
Image:Getty
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