Viktor Kovalenko è nato a Kherson, città dell’Ucraina all’inizio conquistata dai russi e dopo liberata. Allorchè iniziò la guerra, Viktor giocava nello Spezia, a questo punto fa parte del team dell’Empoli e a La Gazzetta dello Sport racconta il suo stato d’animo pure perché non vorrebbe avere che si spengano i riflettori sul dramma del suo popolo: “La famiglia? Ci siamo un po’ sparpagliati. Papà, che risponde al nome di come me, mi ha raggiunto a Empoli. Mamma Ludmilla ha preso la decisione di rimanere a Kherson. Mio fratello Dimitri si è spostato in Germania e fortunatamente lavora lì. La mia fidanzata Anastasia di consueto è qui a Empoli, ma ora è tornata a Kiev dalla sua famiglia per qualche giorno: trenta ore di corriera. Da Firenze ogni settimana ci sono le partenze. Non sono preoccupato, a Kiev la situazione è sotto controllo”.
C’è spazio pure per il calcio giocato. La rete al Napoli le ha regalato un sorriso atteso da tempo.
“E’ stato la rete più bello della mia carriera. Ma pure se fosse stato brutto lo prendevo lo stesso: decisivo, al Maradona, contro i campioni d’Italia. Con Andreazzoli mi trovo bene, giochiamo un po’ come il mio Shakhtar. Spero di tornare a Empoli sui livelli migliori e di meritarmi nuovamente la convocazione in Nazionale. Poter rappresentare l’Ucraina avrebbe per me un valore immenso. E, dopo il pari con l’Italia, speriamo di qualificarci all’Europeo con i playoff” .
Image:Getty
Segui le Ultime News Calciomercato Napoli
Segui le Ultime Notizie Napoli Calcio