L’ennesimo trionfo di questo incredibile inizio di stagione è giunto domenica, sul campo dei rivali del Feyenoord. Un 2-1 che allunga la serie di successi consecutivi in campionato a 14 e che porta il vantaggio sulla squadra di Rotterdam a 10 punti. Nessuno, forse, si sarebbe mai immaginato un PSV Eindhoven in questo modo devastante e in grado di sbaragliare la concorrenza già nel girone d’andata. E nessuno avrebbe con tutta probabilità immaginato che i ragazzi di Bosz si sarebbero qualificati agli ottavi di finale di Coppa Campioni con un turno d’anticipo, alle spalle della capolista della Premier League, dopo aver perso 4-0 durante l’incontro d’esordio proprio con l’Arsenal.
La maledizione del titolo
Il “vuoto” lasciato dall’Ajax, sprofondato nel giro di un anno e mezzo a causa in maggior misura di situazioni extra-campo, ha permesso alle due nemiche storiche di tornare alla ribalta in Olanda. E in questo modo, dopo il Feyenoord, pure il PSV può tornare a festeggiare a sei anni di distanza dall’ultima volta, chiudendo la serie di tre secondi posti consecutivi. Una “maledizione” che è costata il posto a Ruud Van Nistelrooy come prima a Marc van Bommel e Roger Schmidt e che a questo punto potrebbe pertanto essere interrotta da Peter Bosz, tecnico che in patria è una garanzia. L’Ajax avrebbe voluto riportarlo ad Amsterdam dopo le parentesi poco felici fra Germania (Borussia Dortmund) e in maggior misura Francia (Lione), per riprendere quel discorso chiuso nel 2017, con la finale di Europa League persa contro il Manchester United di Mourinho.
Conti in ordine e mercato intelligente
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e sono cambiate tante cose. Il PSV, dopo aver provato a far saltare il banco alzando il tetto degli stipendi, è stato obbligato a cedere alcuni elementi di spessore, Gakpo su tutti. E in estate ha rivoluzionato tuttavia; forse per tale motivo motivo nessuno si attendeva una partenza del genere, in maggior misura dopo il congedo di un altro potenziale fuoriclasse, ovvero Xavi Simons. Bosz ha avuto il merito di lavorare a stretto contatto con il d.s. Ernest Stewart e con lui ha costruito una rosa solida, con calciatori di qualità e con caratteristiche che si sposano alla perfezione con le idee del tecnico (che si ispira, come tutti da quelle parti, a Johan Cruyff). Il PSV ha incamerato 35 milioni dal Nottingham Forest per Sangaré e li ha investiti come meglio non poteva: sono arrivate due vecchie conoscenze della Serie A, Jerdy Schouten e Hirving Lozano, ma pure gli americani Ricardo Pepi, Sergino Direttore sportivo e Malik Tillman, oltre a Noa Lang e Armel Bella-Kotchap. Spesa totale poco più di 50 milioni e resa eccezionale, il tutto avallato da una proprietà solidissima e da due dirigenti importantissimi: l’ex bandiera Jan Vennegoor of Hesselink (attaccante diventato un mito perché il suo nome era difficile da riportare sulle maglie) e il direttore generale Marcel Brands (ex Everton), che hanno impostato una politica di autofinanziamento molto produttiva.
La squadra e le sue stelle
Dopo, sicuramente, a parlare deve essere il campo. E finora c’è ben poco da contestare alla squadra di Bosz: qualche cosa si era intravisto già nei preliminari di Champions, ma il 4-3-3 del 60enne di Apeldoorn ha iniziato a dare frutti a settembre e si è rafforzato negli ultimi due mesi, mettendo in mostra calciatori dal grande potenziale. La spina dorsale è formata dal portiere Walter Benitez, il giocatore difensivo Olivier Boscagli, il calciatore della zona centrale del campo Joey Veerman e la punta Luuk de Jong; ad aiutarli il terzino Jordan Teze, i trequartisti Ismael Saibari e Johan Bakayoko e tutti i “nuovi”, con Direttore sportivo – ora mai laterale di difesa sinistro – e Schouten – molte volte impiegato come difensore centrale – rivelazioni assolute. L’impatto migliore lo ha avuto sicuramente Tillman: il Bayern lo ha prestato sperando di fargli fare il balzo in avanti e ci ha visto corretto, perché il 21enne nato a Norimberga (ma già 8 presenze con la Nazionale a stelle e strisce) ha già messo a referto cinque gol e quattro assist.
Image:Getty
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