Inter contro Atlético Madrid. L’urna di Nyon ha messo contro i nerazzurri di Simone Inzaghi e i colchoneros di Diego Simeone. Una gara che ha dentro di sé tante storie e parecchi incroci: lo scippo Azpilicueta e la contrattazione per Morata in estate, il duello di mercato su Tiago Djalò, la partita fra le filosofie opposte di due allenatori che, dal 1999 al 2003, hanno condiviso da calciatori e compagni di squadra lo spogliatoio della Lazio, capace con Inzaghi e Simeone in rosa di vincere, fra le altre cose, il secondo scudetto della propria storia. Con loro c’era pure Giuseppe Pancaro, biancoceleste dal 1997 al 2003, che a TMW analizza in questo modo questo incrocio: “È molto complicato prevedere una favorita nella giornata odierna, perché sarà necessario vedere in che salute atletica e mentale arriveranno le due squadre a febbraio, allorchè ci sarà la partita di andata. Sicuramente, si affrontano due formazioni molto forti: l’Inter viene da una finale di Champions e l’Atletico è abituato a giocare gare di questo livello. Secondo la mia opinione si prevede una gara aperta”.
Ha condiviso lo spogliatoio con Simeone e Inzaghi, si aspettava che diventassero allenatori top a livello mondiale?
“Allorchè giochi è molto complicato fare una previsione del genere. Sicuramente stiamo disquisendo di due persone che, a modo loro, vivevano di calcio già da calciatori”.
Com’era il rapporto fra i due?
“Essendo due ragazzi per bene, puliti, fantastici, il rapporto fra di loro non poteva che essere ottimo”.
Nell’occasione più adatta di Inzaghi: secondo lei è il miglior allenatore italiano?
“Nella giornata odierna Simone è uno degli allenatori migliori che ci sono in Italia e io penso che straordinario che sta attraversando l’Inter il vero valore aggiunto sia lui”.
Image:Getty
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