La politica cambia le priorità in casa Inter. La squadra nerazzurro è da tempo al lavoro su alcuni rinnovi di contratto, con l’obiettivo vitale di blindare il cuore della squadra di Simone Inzaghi. Fra questi, quello di Henrikh Mkhitaryan: il regista armeno è un insostituibile per l’allenatore nerazzurro. E, pure se nel suo stesso ruolo la dirigenza prosegue a seguire con grandissima attenzione e tuttavia più grande fiducia l’evolversi della vicenda di Piotr Zielinski, l’idea di Marotta, Ausilio e Baccin è di prolungare ad ogni modo con l’ex Arsenal e Manchester United. Un sì che arriverà a breve, nello specifico entro il 31 dicembre: superata quella patronato, complice l’abolizione del decreto crescita, i costi per il prolungamento raddoppierebbero ora. L’accordo di Mkhitaryan, giunto alla Roma dall’estero, usufruisce dei benefici derivanti dalla normativa: il nuovo accordo prevederà una durata annuale con opzione per il rinnovo, se non direttamente biennale.
Lautaro e gli altri. Insieme a Mkhitaryan, rinnoverà entro fine anno pure Federico Dimarco, in questo caso senza bisogno di un ulteriore convincimento da parte della politica. In cantiere, ma ora mai vicino alle battute finali, pure il rinnovo del capitano Lautaro Martinez, che ha reiteratamente espresso l’intenzione di legarsi tuttavia all’Inter: il nuovo accordo, con scadenza 2028, prevederà un adeguamento economico che porterà la base a superare i 7 milioni di euro a stagione. Quanto ai calciatori prossimo al termine a fine stagione, l’accordo con Matteo Darmian prevede in favore del club l’opzione per un rinnovo annuale, che la dirigenza ha tutte le intenzioni di esercitare. Da escludere prolungamenti con Sensi, Cuadrado e Sanchez a meno di sorprese; improbabile pure quello di Klaassen, mentre per Di Gennaro – pure nel suo caso c’è opzione – si valuterà oltre.
L’olandese in salita. La spina nella rosa nerazzurra porta a Denzel Dumfries. L’accordo del laterale è prossimo al termine nel 2025, come quelli di De Vrij e Acerbi: per la cronaca, entrambi gradirebbero un prolungamento, ma non si può parlare di casi. Diverso per Dumfries: il rinnovo sembrava in discesa e viceversa nelle ultime settimane i contatti con l’entourage stanno a zero, o quasi, complice la distanza economica fra domanda e offerta, tanto che neanche l’abolizione ora mai prossima del decreto crescita aiuta a venirsi incontro. A meno di una schiarita estemporaneamente, pare il preludio alla cessione estiva.
Image:Getty
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