Davide Frattesi, metodista dell’Inter che ha preso la decisione la partita contro l’Hellas Verona, terminata 2-1, è stato l’uomo copertina dell’ultimo numero di Rivista Undici: “Nel calcio faccio uno switch e divento ipercompetitivo. È una cosa che mi dà una spinta in più. Pure se ogni tanto sono poco paziente: per esempio due anni fa, allorchè volevo partire dal Sassuolo. Con tutta probabilità non era tuttavia il momento, sono stati bravi Carnevali e il mio procuratore a convincermi a rimanere.
È stata la scelta giusta, e difatti la grande stagione dell’anno successivo è stata una conseguenza naturale. Il mio segreto? Penso che a decidere il destino è chi ti sta intorno. Puoi essere bravo quanto vuoi, ma senza qualcuno che ti mostra la direzione giusta diventa difficile. Nel mio caso ha contato tanto la famiglia”.
Sulla lotta-scudetto: “Siamo i più forti? Si vedrà a maggio. Sicuramente questa stagione non vedo una formazione che ammazza il campionato, come ha fatto il Napoli il campionato scorso. Ci sono tre-quattro squadre che si equivalgono, che sono lì a giocarsela. Dopo, certamente, pure la profondità di rosa ha la sua importanza. La Nazionale? Spalletti valorizza le mezzali, perciò è perfetto per me, per sforzarsi di esprimermi al cento per cento. Il suo arrivo ha dato una impulso d’aria fresca, ha portato delle idee e dei metodi diversi. Ora ci sta molto entusiasmo, stiamo cercando di ricreare quel tipo di gioco e di gruppo che ha portato l’Italia a vincere gli Europei due anni fa. Dopo sta a noi essere bravi a mettere praticamente il credo di Spalletti e ottenere risultati”.
Image:Getty
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