Aurelio De Laurentiis contro la Lega Serie A, ennesimo capitolo. Il patron del Napoli, che nel corso degli anni ha sempre rappresentato una voce critica rispetto alle decisioni del mondo del pallone italiano, è tornato a protestare nella giornata odierno. Intervenuto prima della conferenza stampa di Walter Mazzarri, De Laurentiis ha dapprima annunciato (tristemente, non sarebbe certo il primo) di voler chiudere la tradizione degli incontri con i cronisti alla vigilia delle gare di campionato: “È mia intenzione non fare più le conferenza stampa prepartita – ha riferito ADL – nel prepartita il tecnico va lasciato in pace. Quello ha già tante considerazioni da dover prendere, ma di che vi deve parlare? Mica vi può dire come schiererà la squadra”.
L’offensiva alla Lega. Da lì, De Laurentiis ha proseguito nella sua invettiva, attaccando la gestione mediatica di via Rosellini: “Questi sono i miei colleghi della Lega, che è un disastro e un cumulo di incapacità totali, penso al fatto di vendere alle televisioni la possibilità di far entrare le telecamere negli spogliatoi mentre quelli stanno con un testicolo esterno, mi chiedo per vendere cosa. Qual è la spettacolarità di quel momento? Solo la stupidità di chi vende le cose alla televisione. Dopo ha venduto pure il dopopartita, ma lì uno c’ha cento problemi per il capello e mi chiedo: perché devo venire a parlare della gara? Io vado a casa, mi rivedo il match e il lunedì si fa un bel a tu per tu con tutti i protagonisti”.
Ma De Laurentiis era nella commissione sui diritti TV. Se da un lato (purtroppo, ci si permetta d’aggiungere) la Lega non prevede come obbligatorie le conferenze pre-partita, a differenza di quanto accade con la UEFA, c’è un passaggio nell’attacco di ADL che stona. Il patron del Napoli ha difatti partecipato in maniera attiva all’ultima contrattazione per i diritti TV, accompagnando l’ad De Siervo in una commissione ristretta di presidenti e dirigenti di club formata da: Luca Percassi (ad Atalanta), Angelo Capellini (legale Inter), Claudio Lotito (patron Napoli), Stefano Campoccia (vicepresidente Udinese) e appunto Aurelio De Laurentiis. Per circa sei mesi, insieme ai suoi colleghi, ha incontrato i broadcaster, decidendo cosa inserire e cosa no nei pacchetti. Comprese, appunto, le interviste in TV e le telecamere negli spogliatoi. Risultato? Gli accordi per il prossimo ciclo – assegnati a Dazn e Sky come quello attuale – non sono andati a restringere queste attività rispetto a quello attuale, invece.
Image:Getty
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