Lo chiamavano “L’uccellino” perché era leggero e veloce, sembrava volasse. Kurt Hamrin è stato a cavallo fra gli anni ’50 e l’inizio degli anni ’70 uno dei più grandi attaccanti del mondo del pallone italiano. E nel nostro paese è stato adottato, al punto che aveva scelto di vivere a Coverciano.
15 ANNI IN SERIE A – Svedese di nascita, Kurt Hamrin ha speso 15 anni girando la penisola e insegnando l’arte del far gol. 190 i gol complessive in Serie A, nono miglior marcatore di una volta nel massimo torneo, terzo miglior straniero. Meglio hanno fatto solo José Altafini e Gunnar Nordahl. Juventus, Padova, Fiorentina, Milan e Napoli le maglie indossate. Si è legato esattamente a quella viola, ove è rimasto per nove stagioni.
I RECORD ALLA FIORENTINA – Della Fiorentina è il quarto giocatore più presente, il miglior marcatore in gare ufficiali nel frattempo in Serie A è stato scavalcato di una sola marcatura da Batistuta. Un pomeriggio del 1964 a Bergamo segnò 5 gol in un epico 1-7 all’Atalanta: nessuno fece di meglio in maglia viola. E dopo le due Coppe Italia e in maggior misura la Coppa delle Coppe 1960/61 ove vinse la classifica marcatori e firmò il gol del 2-1 definitivo nella finale di ritorno contro i Rangers.
CAMPIONE D’EUROPA COL MILAN – Coppa delle Coppe che era evidentemente il “suo” trofeo, considerato che sette anni dopo ripeterà l’exploit, questa volta con la casacca del Milan, segnando una doppietta nella finale contro l’Amburgo. Il punto più alto arriverà l’anno dopo, diventando campione d’Europa sempre col Milan, giocando da titolare la finale di Coppa dei Campioni contro l’Ajax.
Image:Getty
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