Dopo il rovinoso ko di Bergamo si è aperto un fronte caldo in casa Lazio. Lotito e Sarri, se potessero, si separerebbero volentieri e non da ieri. Il patron risparmiando i soldi del contratto fino a giugno 2025, ballano 10 milioni fra netto e lordo. Sarri portandosi a casa tutto il malloppo. Né l’uno né l’altro faranno il primo passo. Lotito ha sempre garantito fiducia, nonostante tutto, e aveva definito a marzo l’incontro per iniziare a parlare di futuro. Ma la desolante realtà non può non pesare.
Lotito a questo punto vorrebbe avere risposte da tutti contro il Cagliari, in seguito seguirà il match proibitiva contro il Bayern, in seguito arriverà il Bologna, evidenzia il Corriere dello Sport. Sarri, dal canto suo, non si dimetterà mai. La questione è comprendere quale prezzo pagherà la Lazio. Il patron ha iniziato le riflessioni intime e non. Ieri era a Milano per l’assemblea di Lega, nella giornata odierna la Lazio non si allenerà, è possibile che decida di incontrare Sarri per un confronto. Lotito vorrebbe avere comprendere se ci sono margini d’intervento, tecnici o tattici, per rianimare la Lazio.
Nelle ultime sei gare di campionato ha tirato nello specchio 6 volte, due complessivamente contro Napoli e Atalanta (su rigore). A Lotito la Nord ha protestato contro l’ennesimo mercato deludente e alcune espressioni legate al passato rovinoso del la società. Non si può neppure dimenticare la catastrofica estate condotta dal patron. Il mercato da autodidatta, gli acquisti ritardati, l’assenza di dirigenti durante la preparazione estiva, i rinnovi mancati. Sarri ha colpe ed è pure vittima. Aveva chiesto un’ala a gennaio, rinforzi di categoria superiore a giugno, se li aspettava pure lo spogliatoio.
Image:Getty
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