Se ti chiami Milan non ci sarebbe neanche bisogno di sottolinearlo, ma Giorgio Furlani, amministratore delegato rossonero, ci ha tenuto a ribadirlo in una stagione che, fino ad a questo punto, è stata piuttosto avara di soddisfazioni dal giudizio dei – perciò – successi: “Non ci sta progetto nel calcio e nel Milan che non abbia alla base il successo sportivo. Tutto il valore e i ricavi – ha spiegato a Fortune Italia – sono investiti nella squadra e nel club. È un circolo virtuoso: i ricavi alimentano gli investimenti, che producono performance migliori, che a loro volta creano nuovi ricavi”. Perciò: come coniugare questa esigenza di successi con i prossimi tre mesi di stagione?
In campionato…
In Serie A il Milan è distante 8 punti dall’Inter capolista, che, tuttavia, ha una gara da recuperare contro gli orobici a fine febbraio; è difficile, includendo nella considerazione la forza fin qui espressa dai nerazzurri, pensare che i rossoneri possano rientrare stabilmente nella lotta Scudetto. Ciò che ripete da settimane Pioli è, così, l’obiettivo corretto da porsi: vincere le gare gara dopo gara, vedendo in seguito ciò che succede. Intanto, una consuetudine ai successi e alle soddisfazioni potrebbe derivare dal cominciare a vincere i big match: il Napoli, domani, è la prima da non sbagliare da questo giudizio.
E in Europa League…
In Europa il discorso è diverso. Dopo la retrocessione dalla Champions, il Milan parteciperà ad una competizione nella quale parte con i gradi di favorito oltre al Liverpool e al Bayer Leverkusen. Si tratta, tuttavia, di una competizione molto difficile, molto dispendiosa, ricca di insidie e di squadre molto particolari; il Rennes, prima avversaria dei rossoneri nei playoff delle prossime due settimane, ne è esempio lampante. Ma una formazione come il Milan, con i valori del Milan e le ambizioni del Milan, non può non pensare alla vittoria.
Image:Getty
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