Ai taccuini del ‘Corriere del Mezzogiorno’ il Sindaco di Bari Antonio Decaro è tornato sulle dichiarazioni recentemente rilasciate da Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli che durante la sua ultima conferenza stampa aveva etichettato il Bari come una succursale della squadra partenopea: “Avere una seconda squadra come il Bari e portarla dal fallimento sino alla soglia della Serie A e tirar fuori i vari Cheddira e Folorunsho, calciatori che sono di proprietà del Napoli, fa comprendere che siamo sul pezzo”
Questa la replica di Decaro: “Quella di Bari è la sesta tifoseria più grande d’Italia, non solo della serie B. Allorchè ho ascoltato quelle parole ho dovuto rispondere. Perché chi detiene il titolo sportivo non deve solo tenere in ordine il bilancio, assai importante dal momento che il Bari è fallito due volte, ma deve anche rispettare la storia della tifoseria. Dunque ho chiesto ad Aurelio De Laurentiis di scusarsi. Tuttavia nella giornata odierna, rispetto alle offerte che ci pervennero nel 2018, ritengo che assegnargli il titolo sportivo fu una scelta giusta”.
In seguito in un altro passaggio Decaro ha aggiunto: “Napoli ha la sua storia e la sua squadra, straordinaria, ma noi abbiamo la nostra e non vogliamo essere considerati secondi a nessuno. Noi baresi vogliamo avere la speranza di andare in serie A: l’anno scorso siamo arrivati a 120 secondi da quel traguardo. Se i De Laurentiis mantengono questo impegno che avevano preso con noi, va bene. In caso contrario, lo dico da tifoso, dovrebbero valutare di cedere la società per andare incontro alle aspirazioni di una città come Bari, una capitale del Sud. Ad ogni modo non so se siano in corso trattative”.
Dopo quella conferenza stampa, tramite i suoi canali social, lo stesso Aurelio De Laurentiis aveva fatto un passo indietro: “Il Bari è guidato da mio figlio Luigi De Laurentiis in totale autonomia ed è stato vicinissimo alla serie A solo sette mesi fa. L’obiettivo della proprietà è quello di portarlo più su possibile. Se le mie parole hanno offeso i tifosi mi dispiace”.
Image:Getty
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