24 gare, 20 vittorie, 3 pareggi, 1 sola sconfitta, 59 gol fatti, 12 subiti, +10 punti sulla seconda in classifica a parità di gare giocate.
Respiro.
E tuttavia, contro la Salernitana:
26 tiri fatti, 1 solo subito (fuori dallo specchio), 2 pali, 4 gol, 18 corner a zero e potremmo proseguire ma avrebbe poco senso.
Altro respiro.
L’Inter è grande, bella, luccicante e – credete a un cretino – non tanto per ciò che ha palesato nei 90 minuti giocati a San Siro ieri, ma per ciò che ha fatto nei primi 5, per l’approccio alla sfida.
Una gigantesca manifestazione d’intenti per un team che sa ciò che vorrebbe avere e non ha nessuna intenzione di concedere spazio ai rimpianti.
La bellezza sul campo è solo una conseguenza di un lavoro molto più profondo fatto fuori, una sorta di lavaggio del cervello che arriva dall’alto e la cui conseguenza è aver trasmesso a ‘sti ragazzi un messaggio che è diventato “missione”: bisogna portare a casa questa benedetta Seconda Stella.
Non badate a chi vi dice “era solo la Salernitana” perché è proprio contro squadre nettamente inferiori che si rischia di tradire eventuali mancanze e immaturità. Questa Inter, contrariamente, ha le sembianze arancionissime di un caco a ottobre, è stra-matura e per nulla distratta. “Dobbiamo rimanere concentrati pure allorchè dormiamo”. Dice in questo modo Simone Inzaghi alla fine dell’incontro e lo fa con il veleno negli occhi, quello di chi non scorda il dolore provato due anni fa e farà qualsiasi cosa per neutralizzarlo.
A questo punto arriva la Champions e il livello – pensa te – si alzerà smisuratamente. Non credete a chi vi parla di Atletico Madrid in crisi perché, banalmente, non ha guardato le gare della squadra di Simeone. Sono arrivate due sconfitte, è vero, ma non sono affatto mancate le prestazioni. Ecco, sì, martedì a San Siro non servirà un’Inter migliore di questa – è impossibile – ma un’Inter “come questa” certamente sì.
E allora diciamo in questo modo, non sappiamo come andrà finire il doppio confronto contro gli spagnoli, ma dopo i primi cinque minuti di ieri abbiamo per lo meno una certezza: questo gruppo farà tutto il possibile (e pure in maggior misura) per trasformare una stagione da subito parsa “promettente” in una stagione “indimenticabile”.
Ps. Lautaro Martinez ne ha fatti 125 in maglia nerazzurra. Lautaro Martinez è ottavo nella classifica di tutti i tempi fra i bomber nerazzurri. Lautaro Martinez è il degno capitano di una Beneamata bella come raramente è stata durante la sua lunghissima storia.
E pure il solo fatto che quest’ultima frase non risulti totalmente senza senso fa comprendere la portata di quello a cui stiamo assistendo.
Image:Getty
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