Tiemoue Bakayoko ha rilasciato un’intervista ai microfoni del solito L’Equipe nella quale ha proferito del suo presente al Lorient, ma pure del suo passato, non lesinando critiche a Pioli e al Milan: “Dopo la stagione al Napoli sono tornato al Milan, che mi aveva corteggiato, sempre a titolo temporaneo. Penso che mi volessero, ma non l’allenatore (Pioli, ndr). La prima annata ho giocato un po’. Ho dato il mio contributo, ma non mi sento un campione d’Italia”.
La separazione: “A fine stagione ero combattuto. Io e la mia famiglia avevamo trovato una casa ed è bello restare con lo stesso club per due anni di fila. Ma sentivo di non far parte del progetto. Stavo cercando altrove, ma non riuscivo a trovare ciò che cercavo. Mi sono dato tempo fino alla finestra di passaggio invernale. L’allenatore mi ha riferito che non contava troppo su di me e questo è stato uno schiaffo al mio ego! Avevo delle possibilità, ma i club non potevano permettersi il mio stipendio. Ero disposto a fare uno sforzo, ma non a dividerlo per due o tre. In questo modo arrivo a fine stagione, molte volte in gruppo, ma senza entrare sul terreno di gioco (tre spezzoni di partita). Avrei preferito restare a casa con i miei figli, a guardare le gare in TV”.
Chiusura amara: “L’unico rimpianto della mia carriera è questo prestito di due anni: avrei dovuto firmare solo per un anno”.
Image:Getty
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