A testa altissima dal “Maradona”. Il punteggio può ingannare, certo il gol di Ngonge nel finale ha l’effetto di una doccia fredda, ma la prestazione del Genoa è sicuro molto positiva. La formazione di Alberto Gilardino si dimostra di nuovo un osso duro per le big e conquista un punto molto importante per il raggiungimento dell’obiettivo finale. A festeggiare questa volta non è un membro del reparto offensivo ma un giocatore della fascia centrale del campo duttile e molto generoso come Morten Frendrup, abile a portare in vantaggio i rossoblu. Un premio alle prestazioni di un giocatore molto importante nella scacchiera sia nello scorso campionato sia, a maggior ragione, quest’anno in Serie A.
Recuperi fatali
Di nuovo ma a rovinare i piani una marcatura subita nei minuti finali. Ci pensa l’ex Verona questa volta a trafiggere Martinez strozzando in gola l’urlo per tre punti che sarebbero stati molto molto importanti. Non è la prima volta che in prossimità del gong il Genoa viene punito ed è ciò su cui mister Gilardino dovrà lavorare per sistemare gli ultimi dettagli. Un ritornello che il Vecchio Balordo ha già vissuto a Torino, a Udine, a Frosinone e a Bologna per un totale di otto punti gettati alle ortiche in prossimità del recupero o addentro dell’extratime.
Gila soddisfatto
E’ un Gilardino ad ogni modo soddisfatto ciò che si presenta in sala stampa: “Abbiamo palesato di esserci, con una prestazione ordinata, attenta, vogliosa di portare a casa un risultato positivo”. “L’arretramento è nell’equilibrio della gara – ha proseguito – negli interpreti delle squadre avversarie, perché sia Atalanta sia Napoli hanno individualità eccellenti nell’uno contro uno. Normale che negli ultimi quindici minuti abbiamo concesso delle situazioni ove loro hanno messo dentro calciatori come Raspadori, bravi nell’uno contro uno, e portato i terzini più alti. Questo ha fatto sì che ci abbassassimo di venti metri”.
Image:Getty
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