Uno dei gioielli del mondo del pallone italiano è sicuro Michael Kayode da Borgomanero, classe 2004, terzino che nonostante la giovanissima età ha già fatto una lunga gavetta. È andato in gol lo scorso week-end il suo primo gol in campionato con la casacca della Fiorentina e si sta imponendo sempre ancora come uno dei protagonisti della nostra Serie A. Tanto che pure Luciano Spalletti lo sta includendo nella considerazione fra i papabili convocati in ottica delle prossime uscite dell’Italia e, perché no, per l’Europeo.
Dalla gavetta alla vetta
Cresciuto nella cantera della Juventus, i bianconeri non ci credono e lo lasciano andare. Finisce in Serie D al Gozzano con cui, giovanissimo, inizia da subito a trovare continuità. Scouting, pure fra i Dilettanti: la Fiorentina guarda pure la quarta serie e da subito gli osservatori si convincono della bontà delle caratteristiche del 2004. Nel 2021 diventa viola in seguito, con l’infortunio di Dodò, esordisce (col botto, contro il Genoa), in prima squadra. E da lì l’escalation.
Le parole del suo manager al Gozzano
Al Corriere dello Sport ha proferito ieri il suo ex allenatore ai tempi del Gozzano, Antonio Soda. “Dire che mi sarei aspettato una crescita del genere sarebbe falso. Allorchè l’ho visto sulle prime pagine dei giornali ho ripensato a quel ragazzino di quindici anni, gracile e timido, che promossi in prima squadra. Ne ha fatta di strada. Mi ricordo allorchè lo schierai titolare per la prima volta, giocavamo a Casale e allorchè gli dissi che sarebbe partito dal primo minuti impazzì di gioia. L’euforia scomparve allorchè entrò sul terreno di gioco: fu il migliore dei nostri, si conquistò il penalty decisivo e salvò un gol fatto sulla linea di porta. Gli avevo pronosticato il debutto in Serie A e la rete. Ora manca solo la convocazione in Nazionale. Lui ci scherza, ma so che ora di nascosto ci crede”.
L’intervista di Kayode
In esclusiva con Radio Sportiva, il terzino viola ha proferito dei suoi sogni presenti e futuri. “Sinceramente non me l’ero immaginato il primo gol in Serie A, ho seguito il percorso ed è giunto. In un bellissimo momento della gara (contro la Lazio, ndr). Sembrava stregata, abbiamo preso addirittura cinque pali ma ero convinto che ce la saremmo portata a casa per come stavamo giocando”.
Quanto le è servita la gavetta?
“Molto, l’anno in Serie D (a Gozzano, ndr) mi ha formato tantissimo e devo ringraziare il mio allenatore di allora, Antonio Soda. Avevo sedici anni e stavo con gente più grande che mi poteva raccontare pure com’era la vita fuori”.
E con il mister, Italiano, come si trova?
“Molto bene, mi ha preso la scorsa stagione durante la pausa per i Mondiali e mi ha insegnato moltissime cose per entrare nel suo gioco e nella sua tattica. Non mi sarei mai aspettato che mi schierasse titolare subito alla prima a Genova. Devo tutto a lui”.
Magari potrà debuttare a sorpresa pure in Nazionale…
“Penso gara dopo gara, è indispensabile fare bene ora per in seguito sperare in una convocazione magari in America con l’Italia. Bellissima ma l’attenzione e la competizione per provare a guadagnarsi un posto che per me sarebbe un sogno”.
Cosa si aspetta dal suo 2024?
“Certamente sarebbe veramente bello portare un trofeo a Firenze. È la cosa che voglio maggiormente. E un altro sogno sarebbe essere convocato in Nazionale, fare l’Europeo sarebbe davvero bello…”.
Image:Getty
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