Protagonista di Open VAR su Dazn, l’ex arbitro Matteo Trefoloni, nella giornata odierna dirigente AIA, ha chiosato gli episodi di giornata. Si parte dal rigore “negato” all’Inter per un contatto fra Thuram e Juan Jesus nell’area del Napoli: “Decisione molto buona, efficace e importante la collaborazione. L’assistente Perrotti comunica all’arbitro che il check è preparato e dopo entra comunicando la sua valutazione, che non c’è nessun fallo perché il pallone è stato chiaramente toccato dal difendente, in maniera evidente e con una giocata che cambia chiaramente direzione. Il tocco contestuale sul piede non può mai essere considerato punibile”.
Il giallo a Tomori. “Questo fallo già di suo sarebbe imprudente e meriterebbe ammonizione – spiega Trefoloni – quello da valutare è se sia un fallo tattico da ammonizione oppure da espulsione per avere interrotto una potenziale opportunità da rete. Dobbiamo valutare se ci sono tutti i requisiti: difendenti non ci sono, il controllo del pallone sarebbe stato recuperato, ma la palla va chiaramente verso la bandierina e manca uno dei quattro criteri, che vanno rispettati tutti e quattro. In questa giornata non abbiamo avuto nessuna on field review, capisco che ove inizia la nostra gioia finisce la vostra, tuttavia è positivo”.
Il giallo a Theo Hernandez. “Non entro nello specifico dell’episodio, ma è bene ricordare che il VAR interviene solo in caso di mancata espulsione o di errore sull’identità dell’ammonito, non in altri casi disciplinari. Sicuramente, nel momento in cui l’atteggiamento dovesse essere interpretato come provocatorio, all’arbitro viene richiesto di intervenire in maniera inopportuna”.
Il contatto Okoli-Zaccagni. “Questa azione ha due letture, per quanto possa sembrare inoffensiva. La prima è che, sul terreno di gioco, come al VAR, si fa un’analisi di ciò che può essere un fallo o meno. L’arbitro lascia giocare perché la palla va al portiere e per lui c’era fallo sul difendente. Il fallo sull’attaccante lo valuta il VAR, ma nel momento in cui tutti e quattro i criteri relativi alla opportunità da gol negata sono rispettati. Qui è inamissibile definirlo un pallone che la punta avrebbe avuto facilmente in controllo: non si può parlare di DOGSO e per tale motivo non si può intervenire”.
Image:Getty
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