Ultime due amichevoli, contro Venezuela ed Ecuador, e in seguito sarà tempo di Europeo. Luciano Spalletti è preparato a tornare in panchina nelle due partite dell’Italia negli Stati Uniti e dopo le convocazioni dei giorni scorsi ha spiegato tutte le sue scelte.
Su Immobile scelta definitiva? Perché no Scamacca?
“Su Ciro non prendo in giro nessuno. So che è un giocatore importante per gli ultimi anni, per la Lazio e la Nazionale. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo valutare tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato. Allorchè l’ho portato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di se stesso. Bisogna avere la capacità di dare subito l’impressione di essere al livello della Nazionale. Noi giochiamo la prima partita che ci può compromettere tutto. Devo avere la certezza che tutti riescano a dare subito il loro contributo. Retegui è condizione, Raspadori può fare un doppio ruolo. E in seguito dobbiamo valutare qualche cosa nuovamente, di continuo. Sennò sarebbe finita per noi, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per comprendere di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importante, penso alla sua altezza. Non è una bocciatura per nessuno, ma ci sta una crescita prosegue di altri che possono darci una mano”.
Quanto le fa piacere la ritrovata continuità di Pellegrini?
“È uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo. Non ce l’ho mai avuto pronto. È di alto livello, è un giocatore forte che sa fare più cose, pure metri in quantità durante l’incontro. Indescrivibile cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vorrebbe avere De Rossi”.
Ci saranno novità sul modulo? Proverà la linea difensiva a 3?
“È una cosa fluida, liquida. Non è più una cosa rigida. Ci sta la possibilità di cambiare sistema nella partita in base all’azione. Voglio andare a valutare in base alle caratteristiche di chi gioca. Possiamo fare due prove e, se cambiamo, possiamo essere più sorprendenti. E se lo capiamo dentro lo sviluppo delle azioni diventiamo più forti e meno leggibili. Dunque tentiamo di fare sempre qualche cosa in più. La linea difensiva a 3, se sei equilibrato, ti fa subire meno ripartenza. E in seguito viene da sé che ci siamo 2 esterni, 2 nei mezzi spazi e un centravanti che porti via la linea difensiva”.
Image:Getty
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