Nel giro di due mesi, la Juventus è passata da credere nello scudetto a ritrovarsi in piena lotta per un posto in Champions. Tutto questo, a causa di un solo successo nelle ultime otto partite, un ruolino di marcia sicuramente non da rosa molto competitiva che porta a mettere in discussione pure Massimiliano Allegri. L’allenatore livornese, nonostante un rendimento, nel 2024, superiore solo a Salernitana, Sassuolo e Frosinone, come minimo per ora, non appare a rischio esonero, a meno di crolli sportivi da qui a fine stagione.
Allegri dalle conferme di Giuntoli alle voci insistenti di un possibile addio.
“Sono soddisfatto alla Juventus, annualmente c’è il dilemma sul futuro di Allegri ora dell’anno. Ma non c’è la complicazione Allegri, la stagione è in corso e sono concentrato sugli obiettivi da conquistare”, in questo modo l’allenatore livornese qualche settimana fa. La Juventus, tuttavia, pare entrata nell’ordine di idee di cambiare la guida tecnica, alla fine dell’anno. Dopo tre annate tormentate, la società potrebbe separarsi da Massimiliano Allegri, per scegliere un allenatore con caratteristiche e idee di gioco differenti, ma in maggior misura chiamato a far nascere un nuovo progetto. Il candidato portiere pare essere Thiago Motta, ma bisogna essere consci delle grandi difficoltà ad arrivare ad uno dei migliori tecnici di questa stagione. La Juventus è finita in un vortice di risultati estremamente negativi ma, in termini di classifica, i bianconeri sono perfettamente in linea con l’obiettivo di inizio stagione, un solo successo, tuttavia, nelle ultime otto partite inizia a spaventare non solo i tifosi, ma pure la dirigenza bianconera.
Non può essere solo “colpa” di Allegri. A questo punto tocca a Giuntoli.
Attribuire tutte le colpe solo ad Allegri sarebbe un grosso errore. La Juve, per tornare ad essere grande, dovrà completarsi pure a livello dirigenziale e dovrà risolvere in maniera definitiva qualche piccola spaccatura interna. Il compito spetterà a Giuntoli che, dopo aver accettato un progetto quinquennale, dovrà per la prima volta creare la “sua” Juve. Il primo passo per il direttore ex Napoli sarà quello di completare l’area sportiva, inserendo qualche dirigente in cui ripone massima fiducia. Il secondo punto sarà inevitabilmente legato alla rosa che dovrà essere migliorata, compatibilmente con i paletti finanziari da rispettare. In casa bianconera servirà un lavoro di squadra e di condivisione per superare un alone di mediocrità che ora mai dura da troppo tempo e che non può più essere ignorato.
Image:Getty
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