La n word o “ti faccio nero”. È davvero qui, che si gioca il match su quello che rimane del campionato di Francesco Acerbi? A partire dalla giornata odierno è attesa la decisione del giudice sportivo su ciò che è stato detto e non detto durante Inter-Napoli, dal difensore nerazzurro all’indirizzo di Juan Jesus. I protagonisti sono stati ascoltati: la vicenda è nota pure se, in un calcio pieno di telecamere, ci si dovrà basare su ricostruzioni più che fatti. Tuttavia vada a finire, non basterà a sporcare la seconda stella nerazzurra, in arrivo nelle prossime settimane, ma di certo ha turbato il finale di una stagione in alternativa da incorniciare. Pure perché, senza troppi giri di parole, la gestione post-gara poteva smontare o ingrossare il tutto: l’ha fatto deflagrare.
Da zero a dieci. Come i turni di squalifica che potrebbero finire in capo ad Acerbi, del quale – e qui sta un inghippo della gestione a cui si faceva riferimento – non si discute un razzismo ontologico che nessuno immagina ci sia, ma una frase razzista che potrebbe essergli scappata o meno. Non sarebbe ad ogni modo accettabile. La percezione, con la speranza di sbagliarsi, è di una sentenza salomonica. È il terzo scenario: non zero giornate perché niente è stato detto, né dieci perché la parola proibita è stata acclarata. Tre-quattro turni di stop per il nulla elevato o il razzismo derubricato, a seconda dei casi, a una condotta antisportiva aggravata. Sarebbe la peggior decisione possibile, non per Acerbi che a quel punto potrebbe festeggiare lo scudetto sul terreno di gioco e forse neanche per Juan Jesus che in qualche modo vedrebbe punito il suo avversario. Certo, non farebbe giustizia a nessuno dei due. Per tutti gli altri pure peggio, poichè il tema è in questo modo delicato da non potersi trattare con mezze misure: o c’è stato razzismo o non c’è stato, tertium non datur. E dall’estero ci guardano.
Futuro da scrivere. E scaturirà dalla sentenza. Nell’immediato, Simone Inzaghi – che ricomincerà a lavorare col gruppo da mercoledì – tira mezzo sospiro di sollievo perché lo stop di De Vrij è meno grave del previsto e studia le altre soluzioni. Bastoni centrale con Carlos Augusto braccetto di sinistra la più probabile, da non escludere il tedesco Bisseck, più indietro Pavard. Sulla lunga scadenza, di un accordo che peraltro l’Inter pare abbia già rinnovato con Acerbi fino al 2027, tutto scaturirà dal verdetto. Se sarà il più pesante, è molto complicato immaginare che la società della campagna BUU possa scegliere strade diverse da una pur dolorosa separazione.
Image:Getty
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