“In questo modo lontani, in questo modo vicini”. Sulle pagine del Corriere dello Sport, il direttore Ivan Zazzaroni commenta in questo modo il campionato del Bologna, sempre più solo al quarto posto e piuttosto proiettato sull’assalto al terzo: “Da qui si vede la Juve. Da un luogo di calcio sano e bello che da oltre un secolo sognava di ritrovarsi lassù, su a sinistra, proprio ove splende il sole. Il luogo è curioso, lontano dalla grande informazione, infinitamente distante dalle televisioni e attenzioni nazionali. […]
Da qui si vedono meglio il lavoro di Motta e la personalità che ha dato ai suoi, un team che al terzo gol, quello del greco, oltretutto di destro, si è abbracciato come se avesse vinto lo scudetto, e da via Andrea Costa è giunto perfino Ravaglia. […]
Da qui si vede un altro mondo, un gran bel mondo, e i punti sono 57, undici più della Lazio, dodici più del Napoli di Osi e Kvara, e se nella giornata odierna mi chiedessero di scambiare i calciatori della Juve con quelli del Bologna terrei soltanto Szczesny, forse Danilo (ma invece di chi?) e mai lascerei Freuler, Ferguson, Orsolini e Saelemaekers (o Fabbian) per Cambiaso, McKennie, Locatelli e Rabiot (o Miretti), figuratevi dopo se dovessi trattare Vlahovic per Zirkzee: mollerei volentieri i gol di Dusan e punterei convinto sulla partecipazione alla manovra e al sacrificio di Joshua e su quel modo tutto suo di favorire le giocate dei compagni. […]
Da qui si vede un sogno immenso e speriamo che non ce lo porti via nessuno nelle prossime giornate e, pure se non dovesse realizzarsi del tutto, ci resterebbero la contentezza e l’orgoglio di aver fatto venire il pippaculo alle grandi più di nome che in concreto”.
Image:Getty
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