Classe 1988, campano di Vallo della Lucania, Giovanni Manna può avvicinarsi a casa. L’attuale dirigente bianconero, ufficialmente nella giornata odierna Head of First Team della Juventus, è difatti il nome più quotato per guidare il nuovo corso del Napoli.
Chi è Manna. Uno che ha fatto scuola dai migliori, tanto per cominciare. Nel 2019 furono difatti Fabio Paratici e Federico Cherubini a volerlo alla Juventus. Anteriormente, Manna aveva lavorato a Forlì, per dopo trasferirsi in Svizzera, al Lugano, ove pur con un budget ridotto era riuscito a centrare l’ammissione all’Europa League. Con la nascita della seconda squadra della Juventus, ecco dopo la chiamata a Torino. È proprio nella Juve-B, prima Under 23 e nella giornata odierna Next Gen, che Manna si è fatto apprezzare più qualsiasi cosa in bianconero. Insieme a Matteo Tognozzi, già dal 2017 riferimento per lo scouting juventino, e sotto la guida di Cherubini, Manna è stato fra i “cervelli” centrali per costruire il nucleo giovane della Juve odierno e del futuro, tesoretto sia sul campo che sul mercato. Tante le intuizioni da segnalare, su tutti gioiellini come Soulé, Miretti, Barbieri, Correia, Aké, Barrenechea e Iling-Junior. Con il terremoto dell’anno scorso Manna, solo lambito dalla vicenda plusvalenze, ha dapprima preso le redini del mercato bianconero – sua per esempio la sigilla sull’operazione che ha portato a Torino l’esterno Timothy Weah – per dopo essere “promosso” al ruolo di vice di Giuntoli, approdato all’ombra della Mole dopo un lunghissimo corteggiamento.
Il direttore finanziario del Lugano, Michele Campana, ha rilasciato un colloquio a Kiss Kiss Napoli proprio per parlare del possibile arrivo di Manna al Napoli: “Ci ha lasciato 5 anni fa Manna, immagino abbia imparato tantissimo finora. Ci ha raggiunto all’età di ventisei anni e sin dall’inizio Giovanni è riuscito a rubare il lavoro. E’ giunto come team manager, Zeman lo prese come punto di riferimento addentro dello spogliatoio. In seguito l’anno seguente, il patron Renzetti gli ha dato fiducia, lui suggeriva dei prestiti e lavorava con gli agente fino a allorchè è diventato DS. Ai tempi il patron aveva sempre l’ultima parola e non dava troppa libertà al diesse, ma la prima scelta importante di Manna fu quella di portare a Lugano mister Tramezzani che fece sette mesi impressionanti qualificandosi per la fase a gruppi dell’Europa League. E’ molto attento al mondo dei giovani, allorchè era a Lugano fu uno dei primi nel nostro sistema formativo a voler incontrare tutti i ragazzi dall’Under 16 all’Under 18 per comprendere chi potesse avere un futuro da professionista. Il suo talento si vedeva già all’epoca, ha tanto intuito. E’ un giovane rampante che si è costruito la fiducia di chi gli stava intorno. Lui crea relazioni e se ha fatto questo percorso vuol dire che adesso è giunto il momento di fare quel passo in più e di prendersi quelle responsabilità che potrebbe prendere a Napoli”.
Image:Getty
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