Ci sono pareggi che per diversi e differenti motivi valgono parecchio, molto ancora del singolo punto. Quello del Monza a Bologna, cioè una delle squadre più in forma e forti del momento, rientra senza alcun dubbio in questa speciale categoria. Nel confronto diretto effettivamente è stata messa praticamente quella prestazione oltre l’ordinario che aveva chiesto Raffaele Palladino, fatta di abilità nel leggere i vari momenti della sfida e la giusta capacità di saper soffrire senza smarrire mai la lucidità. Insomma, roba da squadra matura e con una certa personalità. Se il pari non cambia di molto la classifica, che rimane tuttavia estremamente positiva, di certo aiuta a mettere una pietra sopra le precedenti ultime due sconfitte di fila (Torino e Napoli) oltre a certificare la crescita costante di un Monza che di passi avanti ne ha fatti parecchi.
San Michele Ora mai fa concorrenza a San Giovanni Battista, il patrono della città. Che non si offenderà se il buon Di Gregorio nell’ultimo biennio gli ha rubato la scena. Per spiegare e raccontare le sue parate in effetti serve miscelare il sacro con il profano, perché talvolta calcisticamente disquisendo hanno del miracoloso. Se il Monza torna da Bologna con la porta immacolata e un comodo 0-0 in tasca lo deve pure – e in maggior misura – al suo portiere. Prestazioni affabile, uno dei migliori in assoluto nel campionato in corso. Dall’esordio in A ad nella giornata odierna è cresciuto in maniera esponenziale sotto diversi punti di vista e ora mai nel ruolo è una certezza. Di Gregorio a 26 anni è preparato per giocarsela da titolare pure in un top club e puntare a rientrare nel giro dell’Italia. Nel frattempo si è preso Monza e il Monza. Mica poco.
Image:Getty
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