“Com’è bello sostenerti, la domenica alle tre”. Recita in questo modo una canzone della Gradinata Nord. E il desiderio, per lo meno per questa stagione, è rimasto inespresso. Delle 19 gare che il Genoa ha giocato al “Ferraris”, soltanto una – quella contro il Sassuolo e vinta per 2-1 – è stata giocata nel canonico orario della domenica alle 15. Anticipi, posticipi, serate di un giorno feriale. Non è importante. I tifosi hanno sempre risposto presente e in barba agli orari, certamente non idilliaci per usare un eufemismo, hanno sempre occupato il loro seggiolino per sostenere la loro squadra. Una media di 31.167 che posiziona il Grifone alle spalle delle big milanesi, romane, di Napoli e Juventus. Un risultato importante, merito dell’attaccamento ai colori ma pure dell’operato di Alberto Gilardino e i suoi ragazzi capaci di soffiare sul fuoco di una fiammella mai sopita.
Una stagione senza sofferenze
E questa sera andrà agli archivi la stagione dei rossoblù con un altro pienone. Frontalmente ci sarà il Bologna dei miracoli targato Thiago Motta, ex di giornata e protagonista dell’ultima qualificazione europea ligure con il signor Gian Piero Gasperini in panchina. Un torneo verrà consegnato alla storia, un’annata ricca di soddisfazioni come le vittorie contro Roma e Lazio oppure i pareggi contro Milan, Inter, Juventus, Napoli ed emiliani all’andata. Senza dimenticare le prestazioni convincenti sempre contro i nerazzurri, rossoneri e i giallorossi allorchè è giunto un ko. Nel mezzo punti preziosi raccolti e alcuni scivoloni che sono ma stati salutari. Tutto sommato una salvezza ottenuta con cinque turni di anticipo riuscendo “a tenere la testa fuori dall’acqua”, come ha riferito il tecnico in conferenza sottolineando che mai la sua squadra è stata risucchiata nei bassifondi della classifica.
Chiudere in bellezza
Un percorso in crescendo pure per lo stesso mister che ha sottolineato come sia cresciuto “grazie alla quotidianità, alla prosegue comunicazione con il mio team. Sono cresciuto con i miei ragazzi, sotto tutti i punti di vista”. Ora ma è ancora prematuro per tracciare dei bilanci. C’è da giocare un’ultima partita. “La squadra deve rispecchiare la stagione che abbiamo fatto – ha concluso Gilardino -. Deve essere una formazione forte a livello agonistico, sulla seconde palle, saper giocare ed essere accorti”.
Image:Getty
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