Il patron della FIGC Gabriele Gravina ha proferito a Radio Sportiva dalla The Coach Experience 2024.
La stagione delle riforme?
“Uno dei miei tentativi, giudicato quasi come errore politico allorchè l’ho annunciato, fu convocare un’assemblea per consentire alle società di confrontarsi e valutare se eliminare quell’intesa che ha sempre rappresentato un blocco per il cambiamento e per la stagione delle riforme. Quello è stato un momento in cui è iniziato il percorso, è stato uno stimolo per tutte le componenti nel ricercare di fotografare lo stato di malessere del mondo del pallone italiano. Dopo si è provato a confrontarsi su eventuali rimedi, siamo arrivati il 28 marzo ad un piano strategico che nei prossimi 5-6 anni metterà in sicurezza per quanto riguarda economico gestionale il mondo del pallone italiano”.
L’authority per il controllo dei conti dei club da parte del governo?
“Oramai è stato affrontato in ogni sua sfaccettatura. Posso solo ribadire la validità del concetto di una meta condiviso, ciò che il ministro Abodi ha tracciato. Mi permetto di ribadire pure che lo strumento è ma inutile, oltre a correre il rischio di essere dannoso. Mi limito a questa riflessione, che è lontana da quelle che saranno gli effetti dell’applicazione della norma. Aspettiamo la conversione della Camera, valuteremo eventuali cambiamenti che ci auspichiamo e in seguito ne valuteremo gli effetti”.
Under 17 campione d’Europa, il sistema italiano va bene?
“Al di là dell’aspetto tecnico e organizzativo, si è parlato della parte umana, dell’atleta come uomo e del calcio come elemento di socialità. Questi sono i momenti in cui il calcio riesce a mettere insieme le forze positive ed esprimere il meglio di se stesso. Sul modello a cui stiamo lavorando ci dobbiamo spendere, è il modello italiano e lo stiamo esportando per quanto riguarda della qualità tecnica, come dimostra l’Under 17 o l’Europeo vinto dall’Under 19 e il secondo posto Under 20 al Mondiale. A questo punto parte l’Italia da campione in carica per Euro2024. Mi soffermerei sulla capacità del mondo del calcio di rappresentare un modello di progettualità. Nella giornata odierna l’Italia è modello per aver avviato la sensibilità sulla sostenibilità, abbiamo presentato il nostro progetto alle Nazioni Unite. E siamo leader pure nell’inclusione. Questo dà l’idea di un mondo che non è molto apprezzato in Italia ma che è molto riconosciuto all’estero”.
Image:Getty
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