Nel silenzio del suo operato post insediamento, e non meno alle prime sbandate della squadra dopo il basso profilo del mercato di gennaio, in parecchi erano stati pronti a rinfacciare al neo direttore tecnico Giuntoli il fatto di aver parlato poco e agito, ufficialmente, ancor meno. Da subito pareva strano quell’atteggiamento che poco aveva a che fare con chi doveva, poteva ed era stato chiamato per essere operativo da subito.
E che viceversa nascondeva una vera e propria attitudine da manager attento e preparato. La Juve, oltre ad amarla, la devi conoscere da dentro prima di poterla cambiare.
Poche parole con la proprietà per definire gli intenti e i margini d’azione, qualcuna in maggior misura con i più stretti collaboratori “temporanei” e tante situazioni da memorizzare, utili per scegliere le migliori strategie di rilancio.
Un percorso pieno di bivi, parecchi rischi e poche sicurezze.
L’inizio di una nuova era tutta da costruire attorno al cambio di gestione sportiva e al rafforzamento dell’asset sportivo. Inquadrati da subito i tempi per ricomporre una sorte di triade con Pompilio (già annunciato) e Stefanelli, ci si è portati avanti con la scelta di cominciare a far ballare il valzer ai vecchi dell’organigramma.
Liquidato Allegri, magari non nel migliore dei modi ma con un risparmio sostanzioso, si è provveduto a liberare il posto di chiunque fosse rimasto attorno: Magnanelli e Padoin fatti scalare in Primavera come pure lo storico preparatore dei portieri Filippi, distaccato al settore giovanile. Anteriormente il congedo del direttore sportivo Manna, passato al Napoli, era stato già anticipato dal passaggio del capo scout Tognozzi in direzione Malaga. Senza dimenticare l’interruzione del rapporto di questi giorni, dopo dodici anni, con il responsabile dell’attività di base Gigi Milani. Un taglio in questo modo netto col passato non si era mai visto, ma a detta di tutti era necessario e quasi scontato. E non l’ultimo.
Mercato – Tutto ruota attorno al nome di Thiago Motta. La sua nomina ufficiale avverrà questa settimana, con tutta probabilità mercoledì, e non presenterà sorprese. Come pure la sua idea di calcio che condividerà gomito a gomito con la Next Gen affidata all’amico Montero.
I compiti sulla scrivania di Giuntoli sono ben chiari. Altrettanto le indicazioni di Motta, a cominciare dal nome di Koopmeiners già in accordo con la Juventus, e da quello di Calafiori – prossimo al termine ma nel 2028 – e con cui il Bologna non è ma disposto a fare sconti. Per tale motivo motivo i tempi per trovare l’accordo saranno leggermente più lunghi, ma non andranno oltre la fine dell’Europeo. Tempo utile per stabilire prezzo e contropartita evitando lo scontro con il calciatore che ha lasciato intendere la volontà di seguire il tecnico che lo ha valorizzato nella sua prima e unica stagione al Bologna. Capitolo cessioni? Messi alle strette Rabiot, Szczesny e Chiesa, saranno loro a dare esito delle rispettive ricerche di mercato. Rigorosamente nell’ordine elencato. Tu chiamale se vuoi, rivoluzioni per cominciare l’anno zero.
Image:Getty
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