Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha effettuato una disamina de in questo modo la sconfitta dell’Italia per 1-0 contro la Spagna: “La fotografia della gara è ancora prematuro fatta: c’era un collettivo organizzato contro un team di calciatori che vagava per il campo. La differenza fra la Spagna e l’Italia, per ciò che si è visto ieri in serata, è enorme.
La nazionale di De la Fuente – continua Sacchi – pratica un calcio di dominio, ha conoscenze tecniche e tattiche, sa come muoversi e, in maggior misura, lo fa coni giusti sincronismi. L’Italia, purtroppo, non è tuttavia squadra: ci vorrebbe avere tempo, bisogna avere molta pazienza. Da questa sconfitta dovremmo apprendere parecchie cose, e mi auguro che faremo del nostro meglio per far tesoro degli errori commessi senza farci prendere dalla solita presunzione.
Spalletti non ha colpe. È un ct che lavora da meno di un anno, ha ereditato una situazione complicata e sta cercando di dare uno stile a un Paese che non lo ha mai avuto. La Serie A non lo aiuta: la maggior parte delle squadre pratica un calcio vecchio, poco in linea con i principi europei, i calciatori faticano a emergere per la massiccia presenza degli stranieri. Lavorare in queste condizioni è un problema serio, di cui si deve tener conto allorchè si dà un giudizio sulla Nazionale”.
Image:Getty
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