In esclusiva nell’intervista concessa a TMW, Ciccio Graziani ha riferito la sua sull’eliminazione di ieri dell’Italia contro la Svizzera: “Il giorno dopo fa meno male, uno ne prende coscienza, ne prende atto. La delusione ad ogni modo è forte, non me lo aspettavo. Nel calcio si può perdere, ma qui c’è stata proprio una lezione di calcio e questo non può non dolere”.
Cosa si salva da ieri?
“Di buono non c’è stato nulla, una formazione in balia di se stessa. Non siamo mai stati in partita, abbiamo creato poco e nulla. Purtroppo di questa Nazionale ricorderemo solo una cosa: non è mai stata squadra, non c’è mai stata identità. Non so quanto hanno inciso i cambiamenti di modulo e di uomini, di consueto una base di 9/11 esiste sempre. Forse si è creata insicurezza. E dopo l’aspetto fisico: la Svizzera faceva viaggiare la palla e l’Italia arrivava sempre seconda. Purtroppo non c’era una logica nella squadra di ieri”.
Donnarumma è l’unico fuoriclasse di questa squadra?
“Bastoni, Barella, Chiesa… Loro potrebbero giocare in tutte le altre Nazionali. Questi tre per esempio nella Spagna ci potrebbero giocare. Tolti questi 3-4 nomi gli altri sono buoni giocatori. Tuttavia sono arrivati fuori forma: Scamacca è l’ombra del giocatore che è stato l’ago della bilancia nell’Atalanta, per esempio”.
Ci sono responsabilità di Spalletti?
“Noi riteniamo gli allenatore troppo importanti, gli diamo troppi meriti e troppi demeriti. Lui ha sicuramente fatto degli errori, pure di concetto. Penso ai 5 giocatori del reparto arretrato messi contro la Spagna. Ma dopo ci sono i calciatori. Io ad ogni modo avrei insistito con una formazione con identità, penso a Chiesa che gioca e non gioca, a Frattesi che prima gioca e dopo va nel dimenticatoio. Questa non identità secondo il mio parere può aver creato qualche situazione negativa nella squadra”.
Image:Getty
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