Zito Luvumbo, attaccante del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport: “Sono cresciuto un po’ con papà André e un po’ con mamma Filomena, ma pure con una zia. I miei si sono separati presto… A questo punto ho altre vite ma il regalo più grande è stato averli al mio recente matrimonio. Il più bello, fra quelli dei giocatori quest’estate: avevo 250 invitati, abbiamo mangiato tanto e ballato fino alle sei del mattino”.
Per questo Luvumbo ripercorre rapidamente la sua carriera giovanile fino all’approdo in Sardegna: “Sono entrato in Accademia e in seguito in prima squadra al Primeiro de Agosto. Per questo il Mondiale Under 17, a 18 il Cagliari e mi sono innamorato. Ringrazio tuttavia l’ex tecnico Agostini, con lui ho imparato certi movimenti. Prima correvo e basta”. Capitolo dedicato pure a Ranieri: “È mio papà, indispensabile complessivamente. Mi diceva che per emergere e fare parecchi soldi dovevo fare gol, è il mago e so che verrà presto a vederci”. Con Nicola, viceversa come va? “Pure lui parla e dà consigli, cerco di apprendere a usare il talento”. Mica ha chiesto al connazionale Nzola di raggiungerla a Cagliari, gli chiedono? Risponde: “Lo sento poco, l’ho visto un anno fa perché non viene in nazionale. È forte, sarebbe bello giocarci insieme”.
Altre battute sparse di Luvumbo, che individua i profili che ammira in Serie A: “Quelli che corrono e puntano l’uomo: Kvara, Leao, Soule, Cambiaghi, Orsolini, De Ketalere”. Un sogno? “La Premier”. Chiude con un messaggio ai tifosi sardi: “Sono figlio di Cagliari e sardo”.
Image:Getty
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