Lunga chiacchierata con i colleghi di Radio TV Serie A con RDS per Alessandro Vogliacco. Il giocatore difensivo del Genoa ha racontato la rete realizzato sabato scorso contro l’Inter: “Un po’ di gol me li sono mangiati, ero diventato un meme nello spogliatoio e i compagni mi prendevano in giro, ma sono soddisfatto il primo sia giunto in una partita in questo modo speciale. Se lo avevo sognato in questo modo il mio primo gol? Ho provato ad immaginarlo, l’ho sognato per tanto tempo, ma non puoi immaginare l’emozione quanto sia grande. In tribuna c’era la mia famiglia, era un momento delicato per la squadra e per tutto l’ambiente genoano. Sono stati un’emozione e una liberazione incredibili. Lo sognavo in questo modo bello e l’emozione me la porterò dentro per tutta la vita. È stato un gol d’istinto, di voglia – hanno riportato i colleghi di Buoncalcioatutti.it -. Diciamo che devi un po’ sperare che la squadra avversaria ti lascino qualche cosa: sicuramente ho avuto fortuna, la palla è rimasta lì e appena l’ho vista, con tutto il desiderio di fare gol, l’ho spinta in porta. Pure la traversa mi ha un po’ aiutato. Fortunatamente ce l’ho fatta. Dopo non sapevo come esultare, tutto è stato vissuto sul momento, difatti mi sono ritrovato dalla Zena alla Nord e neanche so come ho fatto. Ci tenevo a dedicare la rete a mio fratello, che mi è stato vicino prima della sfida e ci teneva tantissimo, e dopo a mia moglie, a mia figlia e a mia cognata che mi danno sempre sostegno. Ho fatto quel gesto sotto la Nord: era un momento delicato per tutto l’ambiente e la squadra. Siamo molto legati e per questa ragione ci tenevo a far sentire la vicinanza della squadra ai nostri tifosi..
Il derby? Non l’avevo mai vissuto, manca più di un mese e già si parla solo di quello. Fortunatamente o purtroppo ci sono tuttavia un po’ di gare, per questa ragione ci sarà modo di pensarci e prepararlo. Genova vive davvero di calcio, da tutte e due le sponde, ma i Genoani ci tengono tanto e faremo ogni cosa per renderli felici. La richiesta più strana che mi hanno fatto? Ieri al supermercato due o tre signori mi hanno fermato dicendomi: ‘Bel gol, ma mi raccomando il 25…’. Sono sicuro che sarà, a prescindere da tutto, una bellissima giornata per la città di Genova. Che sia una vittoria per la città di Genova. Mihajlovic? Il primo ricordo che mi viene in mente era che parlavamo tantissimo di calcio, entrambi avevamo degli sfoghi sul calcio essendo nello stesso mondo. Più che sul gol, mi immaginavo la prima partita da avversario. Lui mi diceva sempre: ‘Prosegue a fare bene, mi raccomando, che un giorno ti prenderò nella mia squadra’. Più che sui gol, lui ci teneva che dessi l’anima e incarnassi un po’ i suoi valori sul terreno di gioco. Mi ha insegnato questo, ad essere leale, a non rubare nulla agli altri per emergere e dare sempre tutto, dare sempre il cento per cento. Provo ad essere come minimo un 5% di ciò che era lui come persona. Spero che mio figlio prenda un po’ del suo carattere dal momento che ha un nonno speciale.
Le partenze di Retegui e Gudmundsson? Provi un po’ a lasciare fuori le voci e provi a concentrarti, ma senza ombra di dubbio sono due ragazzi che l’anno scorso e in questi anni ci hanno dato tanto e per noi erano importanti. Un po’ ma ci responsabilizza, abbiamo una società e tifosi da difendere e tutti si sono presi qualche responsabilità in più. Sapremo certamente sopperire alla loro assenza con ancor più gioco di squadra. E dopo sono arrivati Pinamonti, che è un giocatore forte che ci darà una mano, e ci sono già ragazzi come Vitinha ed Ekuban, e tutti i ragazzi che già ci sono, che sapranno sopperire alle loro assenze. Gilardino? Principalmente è una persona per bene, ci fidiamo di lui e lo seguiamo complessivamente. Se ci chiede ‘A’, facciamo ‘A’. Se ti fidi del tuo allenatore, lo segui complessivamente e per tutto. Come allenatore cura i dettagli e prepara molto bene le gare, provando sempre ad aggiungere qualche cosa mese per mese. Stiamo crescendo molto e lui sta crescendo tanto con l’esperienza. Siamo molto felici di averlo. Di base, ma, è una persona per bene e questo è già tanto.
Nel mio cuore ho il sogno di vedere il Genoa in Europa, ma, è brutto e scontato dirlo, bisogna tenere i piedi per terra e lavorare con umiltà. Dobbiamo rimanere umili, coi piedi per terra: dovremo battagliare perché il percorso è lungo, ma ci teniamo ad essere protagonisti e, indipendentemente da ove arriveremo, vogliamo dare filo da torcere a tutti. A fine anno tireremo una linea. L’anno scorso abbiamo fatto un gran campionato e l’obiettivo è ripeterlo, se non aggiungere qualche cosa in più di settimana in settimana. Questa stagione molte squadre credo si siano rinforzate. A Napoli è giunto Conte, la Fiorentina e la Juventus si sono rinforzate. Ma tutte le squadre si stanno rinforzando. Sarà bello andare a vedere come lavoreranno le nuove squadre e sarà bello confrontarsi col campionato. Nella mia famiglia, che oltre ad essere barese e tifare Bari, tifa pure Juventus: per tale motivo motivo sarà bello giocare contro la Juventus. Il cugino di mio nonno è stato una leggenda di Juventus e Napoli, difatti il mio nome originario era Vojak. Ci sta pure una stella allo Juventus Stadium col nome ‘Antonio Vojak’. Sarà speciale affrontare la Juventus”.
Image:Getty
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