Non poteva esserci una prima migliore. L’esordio in Champions della nuova Juventus di Thiago Motta è il perfetto manifesto della squadra che sta nascendo. All’Allianz Stadium la squadra bianconera ha battuto tranquillamente né patemi il PSV Eindhoven grazie alle marcature di Yildiz, McKennie e Nico Gonzalez. Ha trovato il successo e convinto. Ha mostrato aggressività ed estro individuale, organizzazione tattica e ferocia. La pratica olandese è stata archiviata già prima dell’adesso di gioco, l’affermazione è stata conquistata senza mostrare sbavature.
Venticinque anni e 149 giorni: questa l’età media della squadra bianconera scesa sul terreno di gioco questa sera. Trattasi di un primato, mai la Juventus ha affrontato una gara di UEFA Champions con un undici in questo modo giovane. E’ l’effetto del nuovo corso, la risposta sul campo alla rivoluzione operata in estate da Giuntoli. L’inizio è stato guardingo, pure un po’ timoroso, ma in seguito al 21esimo è arrivata la pennellata di Kenan Yildiz che ha dato al primo tempo bianconero tutt’altro sapore. Il 10 bianconero con una parabola alla Del Piero ha disegnato l’1-0 e ha permesso ai suoi compagni di veleggiare da quell’istante in in seguito sulle ali dell’entusiasmo. Sbloccata la sfida la squadra di Motta, spinta dall’entusiasmo, ha per sette-otto minuti travolto la sfida. Il raddoppio quasi una naturale conseguenza, figlio di un cambio di gioco e di una bella giocata di Nico Gonzalez finalizzata da Weston McKennie.
L’uno-due bianconero ha stordito il PSV e niente è cambiato a inizio ripresa. Prima di. Dopo un quasi fisiologico calo a fine primo tempo, la squadra di Motta è tornata sul terreno di gioco vogliosa di chiudere i giochi ed è ancora prematuro riuscita nel suo intento. Al 52esimo Nico Gonzalez dopo un suggerimento di Dusan Vlahovic ha realizzato il gol del 3-0, un gol che ha trasformato gli ultimi 40 minuti in un quasi inutile ornamento da aggiungere alle fasi decisive dell’incontro.
Nel finale Vlahovic ha mancato per pochissimo il poker in due di circostanze. Dall’altra parte, mai il PSV ha dato l’impressione di poter rientrare in partita: senza gli scatti di Lozano e con un de Jong braccato da Bremer, agli olandesi è rimasto solo qualche innocuo tiro dalla distanza e la rete pochi istanti prima del triplice fischio di Saibari. Poco male: a Motta sono servite poche settimane per ricompattare il contesto bianconero. I fischi dello scorso campionato sono già un lontano ricordo.
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Image:Getty
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