Chissà come sarebebe finita Bologna-Shakhtar Donetsk senza il suo miracolo. Esordio in Champions per la formazione di Vincenzo Italiano, passa appena una manciata di minuti e Posch commette l’infrazione che causa il calcio di rigore per gli ucraini. Dal dischetto ci va Georgiy Sudakov, ma dinanzi a sé trova quella che negli ultimi anni è diventata una vera e propria saracinesca, specialmente allorchè l’avversario si appresta a calciare dal dischetto: Lukasz Skorupski. Che, pian piano, è stato bravo a farsi la nomea – meritatissima – di pararigori.
Già, perché Sudakov è soltanto l’ultimo e, non ce ne voglia, di certo non il più importante. Perché in questa lista ci sono entrati dei nomi altisonanti, mica da poco: Zlatan Ibrahimovic, Lautaro Martinez, Ciro Immobile, Dries Mertens, Olivier Giroud. E non solo. L’elenco è lungo, consta di 15 giocatori, 12 se si guarda soltanto alla Serie A. Certo, i rigori in seguito non puoi pararli tutti, in totale sono 53 quelli realizzati dagli avversari, ma la media di un rigore parato su quattro è tutt’altro che malvagia.
In più quest’anno, in una partenza col freno a mano tirato da parte del Bologna, ad esaltarsi è stato proprio l’estremo difensore polacco, nel frattempo divenuto titolare pure in nazionale (al momento opportuno, il penalty di Mbappé durante la partita fra Polonia e Francia, beh quello non era possibile da prendere), sicuramente uno dei migliori dei suoi di quest’avvio di stagione. Alla prima giornata un altro penalty neutralizzato: era il 18 agosto e allora fu Florian Thauvin a farsi ipnotizzare da Skorupski, episodio decisivo nell’1-1 finale contro l’Udinese. Esattamente un mese dopo la stessa cosa: da Thauvin a Sudakov, sul punto conquistato dal Bologna c’è tuttavia la sigilla dell’ex Roma ed Empoli. Un pararigori sempre più forte.
Image:Getty
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