Ma quanto ci sta mettendo Matias Soulé a ingranare alla Roma? È la domanda che sta assillando le menti di parecchi tifosi giallorossi e non solo, specialmente nel momento in cui i ricordi di quei colpi di classe e da top a Frosinone sono in questo modo vividi in mente. Eppure il presente parla chiaro, come ultimo passaggio quello invano contro l’Elfsborg in Europa League ieri in serata che è stato ribattezzato come autentico flop per errori e scelte sbagliate.
Di certo non è per mancanza di fiducia che il 21enne argentino non ha tuttavia aggiornato il suo score di gol e assist, per ora dopo 7 gare ufficiali disputate tuttavia pari a zero. L’allenatore, Ivan Juric, l’ha confermato pure dopo la prova opaca col Venezia, ma l’argentino non ha saputo approfittare dell’opportunità e di un avversario tutt’altro che ostico. Passare dalla provincia alla grande piazza è sempre complicato, ma finora l’inizio di Soulé – riflette Il Corriere dello Sport – è stato catastrofico.
La scorsa stagione si è elevato come il migliore della Serie A per dribbling riusciti, dinanzi a calciatori dal calibro di Kvaratskhelia, Leao e Zirkzee. Per tale motivo – non solamente – la Roma ha voluto procedere con un investimento tale da oltre 30 milioni di euro che dovrà spedire alla Juventus, bonus inclusi, con il totale benestare del giocatore a indossare la maglia giallorossa e unirsi a Dybala e Paredes. Ma frontalmente allo scarso apporto dato fin qui dal classe 2003 di Mar del Plata sorge il timore – si legge – che Soulé non riesca ad affermarsi sotto il Colosseo.
E in tal senso riaffiorano gli incubi. I trascorsi con Schick, mai sbocciato, e Iturbe che ha deluso enormemente le attese dopo una stagione clamorosa con l’Hellas Verona. Non per Juric, che come altri pensa serva solo del tempo a Soulé per sbocciare alla Roma, ma dalla proprietà alla piazza giallorossa ci si aspetta un segnale o qualche cosa in più dall’argentino.
Image:Getty
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