Andrea D’Amico, agente di giocatori, ha rilasciato un’intervista a Kiss Kiss Napoli, dicendo la sua in merito alla “sentenza Diarra”: “Si tratta di una sentenza che cerca di mettere in contatto il diritto civile con il diritto sportivo. La Fifa è un soggetto terzo e regolava i contratti fra club e giocatore con l’articolo 17, questa norma nasce per dare un senso di libertà per tutelare i rapporti fra club e atleti”.
Dopo tuttavia: “In sostanza la Fifa ha messo questo articolo per garantire al giocatore la possibilità di liberarsi, a questo punto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea dice che le dinamiche sono regolate solo fra i due soggetti. L’UE esprime un parere su un soggetto terzo, la Fifa, che mette una norma generica che tuttavia può diventare limitativa. Salvo che i contraenti non decidessero di risolverla congiuntamente. A questo punto la clausola deve essere prevista da un accordo e non da un soggetto terzo”.
La sentenza Diarra
La suddetta sentenza riguarda la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso di Lassana Diarra. Ritenendo contrarie alla legislazione unionale le norme che impongono ai calciatori il pagamento di un risarcimento al club per la risoluzione anticipata del proprio contratto – trattandosi di questione incidentale, la decisione andrà in seguito applicata dal tribunale belga che l’ha rimessa – la novità potrebbe rivoluzionare il sistema del calciomercato per come è stato pensato sinora, analogamente a quanto accaduto con Bosman a metà anni ’90. Un’interpretazione non condivisa dalla FIFA, secondo la quale la sentenza avrà un impatto minimo sul futuro del calcio.
Image:Getty
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