La resilienza, la ritrovata verve di Lautaro Martinez, i tre punti per la seconda trasferta consecutiva. Sono questi i principali, non gli unici, bagagli positivi che l’Inter si porta a casa da Roma. La squadra di Simone Inzaghi, che nel giro di mezz’a questo punto o poco meno ha perso due riferimenti come Calhanoglu e Acerbi, ha retto la botta di una serata partita sotto i peggiori auspici. Per la prima volta in stagione, ha trovato il successo due gare di fila lontano da San Siro: in trasferta è imbattuta, sì, ma i punti raccolti sono 8 su 12 disponibili. Un anno fa, di questi tempi, era a votino pieno. Ci si aggiungano anche la rete del capitano, in maggior misura perché giunto senza pensarci troppo, come l’ariete che è ma saltuariamente scorda di essere. E si completi con un ottimo Frattesi, con Thuram decisivo, con Sommer che porta a casa il terzo clean sheet in campionato.
Ma la zona centrale del campo è in emergenza. È la parte vuota del bicchiere sorseggiato da Inzaghi all’Olimpico. Non hanno partecipato alla trasferta Zielinski e Asllani, agli infortunati si è aggiunto Calhanoglu, oltre ad Acerbi: la linea difensiva, ove non ha tuttavia trovato il suo esordio Palacios, preoccupa meno perché ha tuttavia 5 calciatori su 6 al servizio, con qualche alternativa che si può pescare pure dalle fasce. Lì al centro, tre su sei hanno problemi e gli altri non possono tirare la carretta all’infinito. Zielinski, tutto sommato, sta bene: la voglia di rischiarlo sul sintetico di Berna – mercoledì alle 21 la trasferta in casa dello Young Boys – è minima, ma potrebbe pertanto essere necessario. Asllani ha preso un colpo al ginocchio, da valutare. Per Calhanoglu è ancora prematuro: la speranza è che si sia fermato in tempo utile, come ha riferito Inzaghi ieri in serata. Ma allo stato attuale è una speranza, appunto. Il tema numerico si potrebbe risolvere pescando dalla Primavera: Berenbruch il più vicino a essere considerato pronto. La questione riguarda la cabina di regia: Nicolò Barella è stato testato in settimana e in seguito vi ha giocato contro la Roma. In questo modo in questo modo: per molti, può essere quello il suo futuro a lunga distanza. Ma serve del tempo, e l’Inter non ne ha tantissimo.
Domenica la Juventus. A San Siro arriveranno i bianconeri di Thiago Motta, pure loro alle prese con una buona dose di infortuni. È una partita che può dire tanto sulla lotta scudetto: nella passata stagione, proprio il successo casalingo contro la Vecchia Signora – giunto, va detto, nel girone di ritorno a febbraio – diede il via alla grande fuga nerazzurra. Nel mezzo, il già citato Young Boys. Il guaio è che non lo si può sottovalutare: gli elvetici sono sì terzultimi nel modesto campionato casalingo, ma la nuova Champions è un campo inesplorato nel quale non si può lasciare alcun centimetro di spazio. Diverse rotazioni (Bisseck, De Vrij, Dumfries, Carlos Augusto, Taremi, Arnautovic) sono programmate e inevitabili. A centrocampo, Inzaghi spera in un veloce recupero fisico o sarà assente alternativa ai più giovani.
Image:Getty
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