Da cosa dipendono le differenze fra il suo Parma e quest’Empoli?
“Sicuramente di uomini e categorie. In Lega Pro e in B serve un calcio verticale, in A il primo anno avevamo certe caratteristiche, Gervinho andava sfruttato sul terreno di gioco aperto. Il tecnico non si inventa nulla, deve cucire l’abito corretto per i calciatori che ha agli ordini”.
Ritiene che in carriera avrebbe sacrosanto qualche cosa oltre?
“Ciascun uomo ha ciò che si merita. Evidentemente devo migliorare in parecchi aspetti. A Lecce ho pagato uno sbaglio. Mi piace lavorare giorno per giorno con i miei ragazzi, non pensare a me stesso ma alla squadra. Se non è successo
Molte volte l’hanno descritta come difensivista, nel gol dell’1-0 son venuti fuori i vostri meriti, dodici tocchi di prima:
“Ne approfittiamo per toglier le etichette. Son stato a Parma 4 anni, si mettono etichette a seconda di un anno o l’altro. Nell’arco di 4 anni il Parma ha giocato sempre in maniera diversa, con Bruno Alves che fatica a campo aperto si mette la squadra in il signor modo. L’anno dopo viceversa si è cambiato con i ragazzi giovani di talento e si è giocata oltre la palla. Domenica scorsa per un’a questo punto abbiamo messo sotto il Napoli, da inizio anno proviamo a giocare. Il tecnico fa il meglio per ottenere i risultati con ciò che ha, a Parma ho sempre lavorato per centrare gli obiettivi”.
Dopo i cambi avete faticato a risistemarmi?
“Un giocatore è uscito con i crampi. In quei cinque secondi non può esser cambiato niente. Se avessi potuto avrei tenuto sul terreno di gioco Fazzini, ma questo non incide su aver subito gol”.
Image:Getty
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