Da bunker a colabrodo: in quattro giorni la Juventus ha cambiato lo status della sua retroguardia. Se nelle prime otto giornate di Serie A Di Gregorio e Perin erano stati trafitti solamente una volta, ovvero dal calcio di rigore di Marin nei minuti finali della sfida casalinga col Cagliari (1-1 il risultato finale), negli ultimi due turni i bianconeri hanno subito ben sei gol: quattro contro l’Inter e due contro il Parma. Ora, complice lo stop per infortunio di Bremer, è dunque il Napoli di Conte ad avere lo scettro della miglior difesa del campionato.
Non è che le cose vadano troppo meglio nel reparto avanzato, ove l’ultimo a segnare su azione allo Stadium era stato Andrea Cambiaso lo scorso 19 agosto durante la partita d’esordio contro il Como (3-0). In seguito, poche emozioni e soltanto gol su rigore fra le mura amiche, fino alla zuccata di McKennie (e al tap-in nell’area piccola di Weah Jr) nel 2-2 di ieri col Parma, valido per la decima giornata del massimo campionato italiano. La statistica sui dati offensivi riportata questa mattina dal giornaliero Tuttosport fa riflettere: la Juve di mister Thiago Motta è tornata a segnare su azione in casa dopo ben 391 minuti di gioco. Mica pochi.
Image:Getty
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