Via Paulo Fonseca, che ha risolto l’accordo col Milan, e dentro Paulo Conceicao. L’ex Porto, presentato ieri alla stampa, ha subito messo in chiaro diversi concetti: concretezza, cultura del lavoro e vittorie. Ne parla Carlo Pellegatti, storico giornalista che da una vita sta seguendo le vicende rossonere, nell’intervista concessa a MilanNews.it.: “Ci auguriamo che Conceicao ci aiuti a superare questo momento di difficoltà e a risalire in classifica. Ma io partirei dalle parole di Ibrahimovic perché finalmente, dopo un secolo, sentiamo la voce di un dirigente che dice “abbiamo commesso errori”. Non avendo avuto la voce della proprietà e dei dirigenti da tanto tempo io mi auguro, mi voglio illudere… Se non si rompe questa barriera e questo momento di non sentire, non avvicinandosi in qualche maniera al tifoso… È uno dei punti importanti per sforzarsi di cambiare. Dopo se la palla prende il palo e perdi è chiaro che non cambia niente. Tuttavia vorrei partire da questo punto in questo luogo, speriamo che sia un inizio in questo senso. Speriamo che ci sia l’opportunità, una volta ogni 15 giorni, per fare l’esame. Io ho i Forza Milan dal 1963, dal primo numero, che è un anno difficile. Una volta al mese, Gipo Viani, direttore del Milan, su Forza Milan, faceva un articolo per spiegare come stavano le cose”.
Conceicao arriva con sei mesi di ritardo secondo te?
“Mi dicevano che c’erano un po’ di problemi col Porto, un po’ come ciò che era capitato a Spalletti allorchè ha avuto i problemi con l’Inter. Qualcuno mi ha già detto “Oh, guarda che tu speravi che non venisse perché non ti è mai piaciuto”. Ricordo di aver detto in questo modo, qualcuno me lo ha ricordato. Forse perché il Porto mi ricorda un po’ l’Atletico Madrid: sono quelle squadre tignose, toste da battere. E allora allorchè devo affrontare il Porto o l’Atletico era un po’ in questo modo. Ora era necessario il cambio. I calciatori, con tutta probabilità disquisendo con gli amici, dicono che serviva la scossa. Magari hai pure voglia di sentire delle mani elettriche. Di conseguenza hai cambiato, ma non buttiamo via Fonseca che ci ha regalato una delle più belle notti da Milan degli ultimi anni (a Madrid, ndr). Tuttavia i risultati non sono arrivati e hai cambiato. Ora speriamo. Conceicao è il più bravo del mondo? No, non cadiamo dentro queste cose. Serviva cambiare, ora aspettiamo, atteggiamento diverso. Una delle colpe di Fonseca è quella di avere avuto troppi contrasti con i grandi calciatori, e dunque aspettiamo, vediamo e giudichiamo”.
È vero che Fonseca ha sbagliato, il Milan con Ibrahimovic si è assunto le proprie responsabilità ma a questo punto serve concretamente pure andare a rinforzare la squadra:
“A questo punto sarà necessario vedere quanto influirà Conceicao, se sarà uno che picchierà il pugno o meno. Ha riferito ma una cosa molto intelligente, che prima vorrebbe avere conoscere i calciatori. Disquisendo con Luca Diddi mi diceva che vorrebbe avere un metodista alla Varela, uno dinanzi alla difesa. Fofana in questo senso è un po’ diverso. Non andiamo a prendere il più bravo del mondo, non so se Mendes abbia dei calciatori di quel genere lì, ma per esempio io come alternativa insisto per Bondo. L’intervento di Ibra, il cambio di allenatore, un intervento sul mercato: non è che a San Siro si mettono a dire “Cardinale rimani”. Tuttavia sarebbe qualche segno. Io faccio come D’Alema nel film “Aprile”, con Nanni Moretti che gli fa dire: “Mi dici qualche cosa di sinistra?”. Dico alla società: “Mi fate qualche cosa da Milan?”. Ecco”.
Image:Getty
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