Per un Napoli capolista c’è un’Inter che sta inseguendo incessantemente la vitta della classifica, puntando al secondo scudetto consecutivo. Chi conosce molto bene Simone Inzaghi, tecnico nerazzurro, è Igli Tare, suo DS ai tempi della Lazio che ha conversato in questo modo, nell’intervista in esclusiva a TMW, dell’anno dell’Inter: “Inzaghi non è più una novità, non vanno più spiegati i suoi campionati. Inzaghi è una certezza, uno dei 2/3 migliori allenatori in Italia, ma pure in Europa ha fatto un lavoro eccellente. E sta facendo qualche cosa di eccezionale pure questa stagione, eppure ha avuto parecchi problemi fisici in rosa. Da qui passa molto nel cammino di una formazione”.
Intende dire che ci sono stati errori nella preparazione?
“Non alludo a nulla. È una formazione che gioca ogni tre giorni con intensità, contro squadre di alto livello. È abituata a queste situazioni, non è questione di lavoro: ogni tanto ci sono infortuni drammatici, altre meno. Si parla pure di fortuna, serve pure quella in una stagione”.
E del Napoli in vetta che ne pensa?
“L’arrivo di Conte è stata una garanzia. Per come lavora, è meticoloso, dà tanto e chiede tanto. Giocando una sola partita a settimana riesce a preparare ogni impegno al meglio. Ma simultaneamente ci sta da marcare il lavoro svolto da Conte finora, pure con qualche battuta d’arresto sono sempre riusciti ad uscire dalle difficoltà. Sarà un testa a testa fino all’ultimo fra Inter e Napoli per lo scudetto”.
Gli orobici viceversa prosegue a stupire. Che percorso sta facendo la squadra di Gasperini?
“È il coronamento del lavoro di un team ora mai solido, con un allenatore che conosce bene ogni angolo del progetto, di cui è al centro. Sa creare le sinergie giuste per avere una formazione competitiva: l’obiettivo principale dell’Atalanta dev’essere la Champions, tutto quel che viene in più è un grande lavoro. Ora mai è una realtà consolidata fra le prime quattro, ed è un grosso risultato per un club che ha fatto un percorso straordinario negli ultimi dieci anni. Da qui in conclusione sarà sempre una protagonista, pure in Europa”.
Image:Getty
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